Alcune delle più importanti catene britanniche della grande distribuzione hanno preso molto seriamente l’impegno nei confronti della salute dell’uomo e del Pianeta. Qui prendiamo in esame il caso di Tesco, le cui performance sono valutate dal WWF
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – «Un futuro senza natura è un futuro senza cibo. Dobbiamo fermarne la distruzione entro il 2030». Con questa dichiarazione congiunta, Tesco, Sainsbury’s, Waitrose, Co-op e M&S, alcune delle più importanti catene britanniche di supermercati che servono più della metà dei consumatori del Regno Unito, hanno preso l’impegno di dimezzare l’impatto ambientale di una spesa settimanale entro il 2030. A vigilare sull’effettiva realizzazione di questo impegno sarà il WWF.
Approccio globale alla sostenibilità
Tra i “buoni propositi”, la riduzione delle emissioni di carbonio, della deforestazione, degli imballaggi e degli sprechi alimentari. Ne potrebbe derivare una svolta importante per l’ambiente, dal momento che l’agroalimentare ha grosse responsabilità per quanto riguarda le emissioni di gas serra e la perdita di biodiversità. Ora è il momento di fissare obiettivi credibili affinché questo cammino verso la transizione verde ottenga i risultati che promette.
Il Little Helps Plan racchiude l’approccio globale alla sostenibilità di Tesco che si basa su quattro pilastri: persone, prodotto, Pianeta e luoghi. In questo perimetro rientrano azioni che riguardano la diversità e l’inclusione, i cambiamenti climatici e la povertà alimentare.
La partnership con il WWF
Tesco ha avviato la sua partnership con il WWF nel 2018 concentrandosi su tre punti chiave per dimezzare l’impatto del carrello della spesa al supermercato a favore di una dieta sana, economica e sostenibile: portare i consumatori a mangiare in modo sostenibile, rispettare la natura nei cicli di produzione ed eliminare gli sprechi. Tesco porta avanti un’azione congiunta con con agricoltori, fornitori, trasformatori ed esperti per sviluppare soluzioni innovative per un sistema alimentare che non comprometta il futuro delle prossime generazioni.
Una ricerca condotta con il WWF rileva che quasi l’80% dei consumatori vuole che i supermercati facciano di più per offrire cibo sostenibile e il 75% ritiene che il suo costo sia esagerato. Tesco e WWF, consapevoli che la sostenibilità si ottiene agendo in varie aree della produzione alimentare, hanno sviluppato la Sustainable Basket Metric per monitorare i risultati ottenuti nel carrello della spesa.
Azioni concrete a protezione dell’ambiente
Tesco ha messo in primo piano la protezione delle risorse naturali e individuato cinque aree prioritarie su cui più impatta la produzione alimentare: terreni agricoli, foreste, mare, acqua dolce e clima.
Azioni concrete sono già in corso. Ad esempio, i prodotti ittici nei supermercati Tesco sono di provenienza responsabile certificati al 100%; è stata eliminata la deforestazione per l’approvvigionamento di olio di palma; il 100% del legno e della carta utilizzata nei prodotti a marchio Tesco nel Regno Unito proviene da fonti sostenibili; il 100% della soia usata negli allevamenti animali nel Regno Unito è certificato sostenibile (Tesco sostiene dal 2019 anche un progetto per porre fine alla deforestazione associata alla soia in una delle aree del Brasile più importanti per la biodiversità).
Il principio delle 4R
L’imballaggio è importante per conservare prodotti alimentari e quindi ridurre lo spreco di cibo, ma è un’altra nota dolente per l’ambiente: Tesco ha deciso di utilizzarlo solo dove sia indispensabile alla conservazione o comunque necessario, purché sia riciclabile.
Tesco non dà buste monouso ma vende le Bags for Life resistenti all’acqua, robuste, durature e quindi riutilizzabili molte volte. Sono costituite al 100% da materiale riciclato; una volta arrivate a fine vita vengono sostituite gratuitamente e riciclate a cura di Tesco.
La strategia dei supermercati Tesco segue il principio delle 4R: Rimuovi dove è possibile, Riduci dove non è possibile, Riutilizza di più, Ricicla quello che rimane. Inoltre sta lavorando affinché gli imballaggi diventino parte di un circuito chiuso, ovvero nessuno sia sprecato o disperso nell’ambiente.
L’accordo con Loop
Vediamo un’applicazione concreta delle 4R nel quotidiano. La plastica è un grande problema ambientale sui cui i clienti si attendono un’azione incisiva da parte di Tesco.
Per questo motivo, a settembre 2021 ha sottoscritto un accordo con Loop, un retailer online che propone generi alimentari in imballaggi riutilizzabili. Nel Regno Unito Loop offrirà una vasta gamma di prodotti delle migliori marche (selezionate tra quelle che più corrispondono ai gusti dei consumatori) in questi contenitori, da restituire al negozio alla spesa successiva per essere puliti e riutilizzati.
Come funziona il sistema? Dopo essersi registrati all’app Loop, si acquista lasciando un piccolo deposito, si restituisce l’imballaggio e si recupera il deposito tramite il QR Code. Gli imballaggi, puliti e riutilizzati moltissime volte, vengono portati a riciclo da Tesco una volta arrivati a fine vita.
Insieme per fare la differenza
Questo sistema ha un impatto ambientale potenzialmente enorme. Se, ad esempio, i clienti di dieci negozi utilizzassero le bottiglie riciclabili di bibite, ketchup e detersivo liquido l’imballaggio verrebbe riutilizzato più di due milioni e mezzo di volte all’anno. Moltiplicando il riciclo per più punti vendita l’effetto sull’ambiente sarebbe immenso.
Il riuso può avere effetti dirompenti sui beni di consumo, che hanno sempre confezioni usa e getta. Il modello proposto da Loop dimostra che anche i grandi marchi e i rivenditori possono unirsi in nome di un comune obiettivo ambientale e fare la differenza: la strategia 4R ha permesso a Tesco di risparmiare 2mila tonnellate di materiale da imballaggio e un miliardo di pezzi di plastica.
Perfectly Imperfect contro lo spreco alimentare
Poiché anche il cibo sprecato causa emissioni di gas serra e nello stesso tempo milioni di persone soffrono la fame, nel 2020-2021 l’82% del cibo invenduto di Tesco è stato ridistribuito alle persone bisognose attraverso organizzazioni di carità o destinato all’alimentazione animale.
Un’interessante iniziativa contro lo speco è anche Perfectly Imperfect, lanciata da Tesco cinque anni fa, che ha salvato dalla spazzatura 50 milioni di confezioni di frutta e verdura: 44 milioni di tonnellate di prodotti buoni e freschi ma esteticamente imperfetti.
Tony McElroy, Head of Food Waste Reduction di Tesco ha spiegato molto bene la strategia dell’azienda: «In concomitanza con la COP26 le persone vogliono capire in che modo possono fare la differenza, quindi questo è il momento migliore per parlare di spreco alimentare. Vendendo frutta e verdura imperfette Tesco garantisce che il cibo coltivato arrivi a nutrire le persone, ma rende evidente che adottare misure per affrontare lo spreco di cibo è alla portata di tutti. Bastano poche azioni mirate: scrivere una lista e pianificare i pasti prima di andare nei negozi; conservare correttamente gli alimenti; acquistare il cibo imperfetto e mangiarlo con la consapevolezza che è buono quanto quello esteticamente più attraente».
Diritti umani e benessere sociale
Ultima, ma non per importanza, è la posizione di Tesco in merito ai diritti umani e al benessere sociale: i lavoratori sono persone da rispettare alle quali corrispondere un’equa retribuzione e l’azienda ha diverse partnership attive con associazioni che si occupano di salute come Croce Rossa, Cancer Research UK, British Heart Foundation, Diabetes UK o di assistenza sociale come The Trussel Trust e Fare Share.
Tesco si impegna a fondo perché anche la grande distribuzione possa imprimere un cambiamento reale e tracciare una strada che altri possono percorrere. Lanciamo l’idea per nostra grande distribuzione: l’Italia è molto avanti in tema di economia circolare, agricoltura green e lotta allo spreco alimentare. Cosa potremmo fare di grande per l’ambiente con un’ispirazione in più?