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Spreco alimentare, cresce la consapevolezza ma si può fare di più

L’Osservatorio sullo spreco alimentare di Too Good To Go analizza i comportamenti e la consapevolezza riguardo allo spreco e alle eccedenze alimentari in tre macro aree: consumatori, pubblici esercizi e grande distribuzione. I miglioramenti ci sono, ma possiamo fare ancora di più

Foto Too Good To Go

di Isabella Ceccarini

Non sprecare vuol dire anche risparmiare

Lo spreco alimentare è un tema sul quale sempre più persone sembrano essere seriamente preparate.

In coincidenza con la Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari indetta dalle Nazioni Unite i dati confermano una tendenza al miglioramento, ma non si deve abbassare la guardia.

Si spreca circa un terzo del cibo prodotto

Già nel 2011 la FAO aveva calcolato che circa un terzo della produzione alimentare mondiale veniva sprecata, sottolineava la necessità di sensibilizzare più persone possibile e sollecitava l’impegno – a tutti i livelli – per evitare gli sprechi. A distanza di dodici anni lo spreco alimentare è, purtroppo, ancora un tema rilevante.

Too Good To Go, azienda a impatto sociale e il più grande marketplace mondiale per le eccedenze alimentari, ha realizzato l’Osservatorio sullo Spreco Alimentare in collaborazione con l’Università di Torino, l’Università di Roma Tre e Bain & Company Italia.

L’Osservatorio analizza i comportamenti e la consapevolezza riguardo allo spreco e alle eccedenze alimentari in tre macro aree: consumatori, pubblici esercizi e grande distribuzione.

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I consumatori sul podio

Il 95% dei consumatori di Too Good To Go è molto attento a non sprecare, controlla la data di scadenza dei cibi (90%) e li consuma anche dopo il termine minimo di conservazione, purché siano ancora buoni e non deteriorati (83%).

Ci sentiamo di osservare che gli utenti di Too Good To Go sono ovviamente consapevoli, in quanto hanno già fatto una scelta in partenza: infatti sono molto più bravi del resto della popolazione italiana.

Se un quarto di loro non spreca mai cibo, il 52% ne spreca meno di 250 grammi a settimana.

In tempi in cui molti hanno difficoltà a riempire il carrello della spesa, non sprecare ha un valore anche economico: il 57% degli intervistati spreca meno di 5 euro, il 40% tra i 5 e i 25 euro.

Quali sono le strategie efficaci contro lo spreco alimentare per le famiglie? La prevenzione, ovvero utilizzare il freezer (90%), la pianificazione e la lista della spesa, quindi controllare in frigo e in dispensa quello che effettivamente serve (88%) e uscire con una lista dettagliata per comprare solo quello che manca (85%).

Inoltre, si risparmia acquistando a prezzi scontati i prodotti prossimi alla scadenza (66,89%), si cucinano gli avanzi (53,87%) e qualcuno condivide il cibo (51,70%).

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I pubblici esercizi

Nei pubblici esercizi c’è consapevolezza, ma il 31% degli intervistati dichiara di sprecare ogni mese circa 400 euro di prodotti alimentari. Per il 18,5% la perdita è tra i 200 e i 400 euro mensili.

L’80% degli intervistati dichiara di impegnarsi nella riduzione degli sprechi, ma solo il 14% è in grado di misurarli.

Inoltre, solo l’8% conosce la Legge Gadda (Legge 19 agosto 2016, n. 166) che favorisce il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari.

Nei pubblici esercizi lo spreco alimentare avviene in cinque fasi (approvvigionamento, preparazione degli alimenti, stoccaggio, servizio al banco o in sala e consumo finale), ma per il 73% il grande spreco è al momento della vendita, perché è difficile prevedere il numero di clienti e di conseguenza quanto rimarrà invenduto.

L’83% si affida alle app per la gestione quotidiana dell’invenduto, tra cui Too Good To Go.

La grande distribuzione

Nella grande distribuzione le cause principali dello spreco alimentare sono la scadenza dei prodotti e il packaging difettoso.

Nel settore si sconta la mancanza di linee guida standard e nella maggior parte delle aziende non c’è un sistema strutturato e verificato di rendicontazione dello spreco alimentare. Quindi ci si “arrangia” monitorando lo spreco lungo la filiera.

È positivo che tutte le aziende abbiano messo in atto vari sistemi antispreco dimostrando un buon livello di consapevolezza: donazioni a enti sociali, scontistica su prodotti vicino alla scadenza, implementazione di software per previsione vendite, rotazione della merce rispetto agli stock in magazzino e promozione di una cultura attenta a ridurre gli sprechi in cucina e al ristorante.

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L’impegno di Too Good To Go contro lo spreco alimentare

«Come Too Good To Go ci impegniamo quotidianamente per ridurre gli sprechi alimentari, guidando il consumatore verso scelte più sostenibili e consapevoli. Scelte che passano anche dal superare la confusione riguardo alle date di scadenza e i termini minimi di conservazione.

Come, ad esempio, la nostra Etichetta Consapevole “Osserva-Annusa-Assaggia” che, grazie alla collaborazione con quasi 500 brand, ad oggi si può trovare su 7 miliardi di confezioni di prodotti in 15 mercati europei, e che, anche alla luce dei risultati emersi dall’Osservatorio, sta aiutando i consumatori a sviluppare una sempre più profonda consapevolezza sul tema e ad attuare pratiche di consumo più responsabili», ha dichiarato Mirco Cerisola, Country Director Italy di Too Good To Go.

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Piccoli passi, grande impatto

 “Piccoli passi, grande impatto” è la campagna di Too Good To Go che dà valore ai piccoli gesti concreti che ognuno può fare nel suo quotidiano. Sommandoli si ha un risultato di grande impatto.

Too Good To Go ne è la prova tangibile. Vediamo i numeri: dal 2019 a oggi il recupero di 15.400.000 pasti ha evitato 38.500.000 kg di emissioni di CO2e. Da inizio anno, in Italia, sono state salvate 4.300.000 “Surprise Bag”.

Questi risultati sono merito di 7,8 milioni di utenti e oltre 26mila partner, che vanno dai piccoli negozi indipendenti di quartiere ai grandi nomi della grande distribuzione e del retail.

Infine, 45 aziende dell’industria alimentare hanno ridotto gli sprechi grazie a “Box Dispensa”, pensata per ridurre gli sprechi nella fase di trasformazione della filiera alimentare. Risultato? Oltre 1.600.000 prodotti salvati dallo spreco.

Un grande successo, se pensiamo che a sei mesi dal lancio della “Box Dispensa” gli utenti di Too Good To Go ne hanno acquistate 70mila.

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