(Rinnovabili.it) – La sostenibilità ambientale non sembra essere tra le priorità dell’agenda politica dei partiti per le elezioni del 25 settembre. #CambiamoAgricoltura ha deciso di presentare un’agenda delle azioni per la transizione ecologica da realizzare nella prossima legislatura.
Agroalimentare e Pil italiano
Eppure la sostenibilità ambientale dovrebbe essere uno dei temi di punta, in quanto strettamente collegata a tanti altri: il prezzo dell’energia, gli effetti del cambiamento climatico che causano siccità e alluvioni, la perdita di biodiversità, le difficoltà dell’agricoltura e la produzione di cibo.
L’agroalimentare è una parte rilevante del Pil italiano, le quote di export confermano l’apprezzamento del Made in Italy di qualità.
Anche solo per questi motivi, oltre che per i danni climatici che hanno mostrato la vulnerabilità del settore, la sostenibilità dell’agroalimentare dovrebbe essere in cima all’agenda politica di tutti, ma così non è.
Le sfide della transizione ecologica
Se è evidente la superficialità con cui i partiti e i movimenti politici si accostano al tema della sostenibilità ambientale, è ancora più sconcertante constatare il silenzio in merito alle sfide poste dalla transizione ecologica.
Gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo – fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 – saranno realizzabili solo con la partecipazione di tutti i Paesi UE, quindi anche dell’Italia, e con l’adesione alle proposte della Commissione Europea in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità.
Un compito arduo, che però potrà migliorare il benessere e la salute dei cittadini di oggi e delle generazioni future.
Una coalizione per la sostenibilità ambientale
#CambiamoAgricoltura è una coalizione di 90 sigle tra associazioni, consumatori e produttori biologici che ha il supporto della Fondazione Cariplo.
Alcuni degli aderenti sono: ACU, AIAAP, AIDA, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, Associazione Borghi Autentici d’Italia, CIWF Italia Onlus, FAI, Federbio, ISDE, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, WWF.
I membri di #CambiamoAgricoltura ricordano gli obiettivi indicati dall’UE: riduzione del 62% dell’uso dei pesticidi e del 20% dei fertilizzanti chimici in agricoltura, riduzione del 50% degli antibiotici negli allevamenti, aumento al 25% entro il 2027 delle superfici agricole utilizzate certificate in biologico,obiettivo del 10% delle aree naturali all’interno delle aziende agricole.
Il decalogo di #CambiamoAgricoltura
Consapevole della “distrazione” dei partiti sui temi della sostenibilità ambientale, #CambiamoAgricoltura ha preparato un decalogo di azioni non rinviabili per la trasformazione delle filiere agroalimentari che qui riportiamo in sintesi:
- Efficace ed efficiente attuazione e monitoraggio del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027.
- Sviluppo dell’agricoltura biologica e misure fiscali per l’aumento dei consumi dei prodotti biologici certificati.
- Stop alle deroghe alle norme ambientali della nuova PAC e ripristino della natura nelle aziende agricole.
- Revisione del modello zootecnico.
- Stop Pesticidi: sostegno al nuovo Regolamento UE Pesticidi per la riduzione del 62% dell’uso della chimica di sintesi entro il 2030.
- Approvazione ed attuazione del nuovo Piano di Azione Nazionale uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN).
- Ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo al tempo stesso l’assenza di deterioramento della fertilità del suolo. Ridurre l’uso di fertilizzanti di sintesi di almeno il 20% entro il 2030.
- Garantire un uso sostenibile delle risorse idriche in agricoltura.
- Tutela della biodiversità d’interesse agricolo.
- Riforma della PAC post 2027.