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Sostenibilità ambientale, l’agenda di #CambiamoAgricoltura

La sostenibilità ambientale è inspiegabilmente il fanalino di coda nell’agenda politica dei partiti in vista delle elezioni. Eppure dovrebbe essere un tema di punta: l’agroalimentare è una parte rilevante del Pil italiano e l’export una voce fondamentale. La coalizione #CambiamoAgricoltura ha presentato un decalogo di azioni non rinviabili

#CambiamoAgricoltura
Photo by Andrea Cairone on Unsplash

(Rinnovabili.it) – La sostenibilità ambientale non sembra essere tra le priorità dell’agenda politica dei partiti per le elezioni del 25 settembre. #CambiamoAgricoltura ha deciso di presentare un’agenda delle azioni per la transizione ecologica da realizzare nella prossima legislatura.

Agroalimentare e Pil italiano

Eppure la sostenibilità ambientale dovrebbe essere uno dei temi di punta, in quanto strettamente collegata a tanti altri: il prezzo dell’energia, gli effetti del cambiamento climatico che causano siccità e alluvioni, la perdita di biodiversità, le difficoltà dell’agricoltura e la produzione di cibo.

L’agroalimentare è una parte rilevante del Pil italiano, le quote di export confermano l’apprezzamento del Made in Italy di qualità.

Anche solo per questi motivi, oltre che per i danni climatici che hanno mostrato la vulnerabilità del settore, la sostenibilità dell’agroalimentare dovrebbe essere in cima all’agenda politica di tutti, ma così non è.

Le sfide della transizione ecologica

Se è evidente la superficialità con cui i partiti e i movimenti politici si accostano al tema della sostenibilità ambientale, è ancora più sconcertante constatare il silenzio in merito alle sfide poste dalla transizione ecologica.

Gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo – fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 – saranno realizzabili solo con la partecipazione di tutti i Paesi UE, quindi anche dell’Italia, e con l’adesione alle proposte della Commissione Europea in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità.

Un compito arduo, che però potrà migliorare il benessere e la salute dei cittadini di oggi e delle generazioni future.

Una coalizione per la sostenibilità ambientale

#CambiamoAgricoltura è una coalizione di 90 sigle tra associazioni, consumatori e produttori biologici che ha il supporto della Fondazione Cariplo.

Alcuni degli aderenti sono: ACU, AIAAP, AIDA, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, Associazione Borghi Autentici d’Italia, CIWF Italia Onlus, FAI, Federbio, ISDE, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, WWF.

I membri di #CambiamoAgricoltura ricordano gli obiettivi indicati dall’UE: riduzione del 62% dell’uso dei pesticidi e del 20% dei fertilizzanti chimici in agricoltura, riduzione del 50% degli antibiotici negli allevamenti, aumento al 25% entro il 2027 delle superfici agricole utilizzate certificate in biologico,obiettivo del 10% delle aree naturali all’interno delle aziende agricole.

Il decalogo di #CambiamoAgricoltura

Consapevole della “distrazione” dei partiti sui temi della sostenibilità ambientale, #CambiamoAgricoltura ha preparato un decalogo di azioni non rinviabili per la trasformazione delle filiere agroalimentari che qui riportiamo in sintesi:

  1. Efficace ed efficiente attuazione e monitoraggio del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027.
  2. Sviluppo dell’agricoltura biologica e misure fiscali per l’aumento dei consumi dei prodotti biologici certificati.
  3. Stop alle deroghe alle norme ambientali della nuova PAC e ripristino della natura nelle aziende agricole.
  4. Revisione del modello zootecnico.
  5. Stop Pesticidi: sostegno al nuovo Regolamento UE Pesticidi per la riduzione del 62% dell’uso della chimica di sintesi entro il 2030.
  6. Approvazione ed attuazione del nuovo Piano di Azione Nazionale uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN).
  7. Ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo al tempo stesso l’assenza di deterioramento della fertilità del suolo. Ridurre l’uso di fertilizzanti di sintesi di almeno il 20% entro il 2030.
  8. Garantire un uso sostenibile delle risorse idriche in agricoltura.
  9. Tutela della biodiversità d’interesse agricolo.
  10. Riforma della PAC post 2027.