di Angelo Riccaboni
La settimana scorsa si è costituito il nuovo Comitato Scientifico Agrifood di Rinnovabili.it, un qualificato gruppo di lavoro che ho l’onore di presiedere, e che sarà coordinato da Carlo Hausmann.
Tale Comitato scientifico si occuperà della sezione Agrifood del quotidiano Rinnovabili.it, garantendo che tale sezione sia un luogo per la presentazione e la discussione di proposte rigorose e soluzioni concrete inerenti alle questioni sociali, ambientali, sanitarie ed economiche proprie dei sistemi agroalimentari.
Dopo quanto riportato nell’Agenda 2030, nell’Enciclica Laudato Sii e nella strategia europea Farm to Fork, il ruolo centrale dei sistemi agroalimentari ai fini di società più giuste e inclusive e di un Pianeta più sostenibile è ormai chiaro a tutti. I giovani che fino a non molti venerdì fa protestavano nelle strade, e che torneranno presto a protestare, adesso chiedono azioni, non diagnosi.
Tutti sentiamo la responsabilità di affrontare concretamente la povertà alimentare, gli effetti del cambiamento climatico, il degrado dei suoli, l’utilizzo di pratiche produttive insostenibili, l’uso inefficiente dell’acqua, lo sfruttamento dei lavoratori del settore, l’iniqua ripartizione del valore creato nelle filiere a danno dei produttori primari più piccoli, lo spreco e le perdite alimentari, la diffusione di regimi alimentari dannosi per la salute.
Tutti sappiamo e diciamo che l’innovazione tecnologica, organizzativa e sociale, la formazione e l’educazione possono fare molto per affrontare tali questioni.
Eppure, i risultati in termini di attuazione degli Obiettivi di sostenibilità appaiono ancora insufficienti. Questo significa che dobbiamo fare un cambio di passo, mettendo in atto vere e proprie trasformazioni della nostra società. Ciò richiede, innanzitutto, un forte impegno politico ed istituzionale coerente con il tracciato segnato nel 2015. Non possiamo però lasciare tale compito solo ai nostri rappresentanti.
C’è bisogno del concorso di tutti, partecipando attivamente alla co-creazione e alla condivisione di nuovi percorsi, mantenendo il rigore scientifico nel promuovere nuove idee e assicurando concretezza nell’attuare nuove soluzioni.
Per tali ragioni, nella sezione Agrifood del quotidiano Rinnovabili.it vogliamo ospitare proposte e discutere iniziative basate su rigore e concretezza, dando spazio a chi si è impegnato, come ricercatore, innovatore, imprenditore o esperto nel definire nuovi percorsi o a migliorare quelli tradizionali. Ospiteremo, pertanto, interventi che illustrano nuove tecnologie che, sulla base di assunti scientifici, potrebbero portare a contenitori di cibo in linea con l’economia circolare, insieme a testimonianze di aziende agricole che hanno introdotto soluzioni digitali per usare al meglio la risorsa idrica. Saranno presentati nuovi modelli di business per gestire al meglio i rifiuti insieme a idee, basate su studi rigorosi, che potrebbero rivelarsi utili ad arricchire suoli sempre meno fertili.
Attuare i principi dello sviluppo sostenibile è attività complessa, che richiede un forte impegno collettivo e individuale, un coerente sistema di valori e il contemperamento fra interessi contrastanti, spesso anche in termini intergenerazionali. Se vogliamo che la Decade of Action ci porti ad un 2030 più giusto e sostenibile, non complichiamo ulteriormente il percorso con fumosità o fake news. Discutiamo e sperimentiamo sulla base di idee rigorose ed esperienze concrete, promuovendo le necessarie partnership e collaborazioni e valorizzando gli esempi più illuminanti e le soluzioni più efficacemente scalabili.
Per raggiungere tali obiettivi, sicuramente ambiziosi, il quotidiano Rinnovabili.it si è dotato di un Comitato Scientifico Agrifood, con il compito di guidare i contenuti e garantirne la correttezza e il rigore, promuovendo, allo stesso tempo, un approccio trasversale e multidisciplinare nell’affrontare i problemi, anche complessi, della sostenibilità, oggi più che mai indispensabile. Per questa ragione, nel Comitato vi sono esperti che rappresentano i diversi settori che partecipano a qualificare la sostenibilità nel settore agrifood.
Il tutto con la speranza che così facendo si possa dare un piccolo contributo affinché, per chi scrive le leggi, per chi guida le imprese, per chi studia e per chi consuma, lo sviluppo sostenibile diventi pratica agita e non solo auspicata.