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Sistema agroalimentare globale, in Italia i “costi nascosti” valgono 200 mld l’anno

Sistema agroalimentare globale: FAO, costi nascosti valgono 10% PIL mondiale
Foto di tripleMdesignz su Unsplash

Pubblicato il rapporto State of Food and Agriculture 2023

(Rinnovabili.it) – Produrre il cibo che mangiamo ci costa 12.700 miliardi di dollari l’anno più di quanto paghiamo effettivamente. L’equivalente di 6 volte il pil dell’Italia, o il 10% del prodotto interno lordo mondiale. A tanto ammontano i “costi nascosti” del sistema agroalimentare globale secondo il rapporto della FAO The State of Food and Agriculture, in cui l’agenzia dell’ONU dà una stima delle ricadute su ambiente, salute e società che non entrano nel cartellino dei prezzi.

Per l’Italia, i costi nascosti del sistema agroalimentare nazionale battono intorno ai 200 miliardi di dollari l’anno. Di questi, oltre 175 mld sono relativi a impatti sulla salute, quasi 6 mld alle ripercussioni sul clima, più di 15 mld all’azoto.

Salute e ambiente sono il 90% dei costi nascosti

 L’impatto maggiore riguarda le ripercussioni sulla salute. Diete non salutari con una forte preponderanza di cibi ultralavorati (come bibite gassate, caramelle e dolciumi, biscotti, snack dolci), grassi e zuccheri rappresentano il 70% dei costi nascosti del sistema agroalimentare globale. Questo modello di consumo è collegato a una maggiore incidenza dell’obesità e di malattie non trasmissibili – che gravano sul sistema sanitario – e causa perdite di produttività del lavoro – con conseguenti costi sociali.

La seconda voce per entità è quella dei costi legati ai danni a clima e ambiente. Emissioni di gas serra, influenza sul ciclo dell’azoto, ma anche cambiamento dell’uso del suolo e dell’uso dell’acqua, valgono circa 2.000 miliardi di dollari l’anno non conteggiati nel costo del cibo che consumiamo.

“I paesi a basso reddito sono proporzionalmente i più colpiti dai costi nascosti dei sistemi agroalimentari, che rappresentano più di un quarto del loro pil, rispetto a meno del 12% nei paesi a reddito medio e a meno dell’8% nei paesi ad alto reddito”, sottolinea la FAO.

Cosa manca nella stima dell’impatto del sistema agroalimentare globale

Si tratta di stime realizzate a partire da un’analisi a livello nazionale che copre 154 paesi. Non esaustive, quindi. Non solo perché non restituiscono il quadro mondiale completo, ma soprattutto perché molti fattori che possono incidere sui costi in tutti e tre gli ambiti considerati non sono stati tenuti in considerazione. Gli autori del rapporto hanno omesso per mancanza di dati i costi associati all’arresto della crescita infantile, all’esposizione ai pesticidi, al degrado del territorio, alla resistenza antimicrobica e alle malattie dovute ad alimenti non sicuri.

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