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La siccità nel Mediterraneo e l’impatto su agricoltura, ecosistemi e produzione di energia

La siccità nel Mediterraneo è diventata un fenomeno stabile che crea gravi problemi, in particolare nei Paesi del Bacino del Mediterraneo. Temperature superiori alla media, inverni tiepidi, scarsità di precipitazioni hanno un impatto serio sull’agricoltura, sugli ecosistemi, sulla disponibilità di acqua potabile e sulla produzione di energia

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Foto di Juanita Swart su Unsplash

Aumentano i rischi di siccità prolungata

La siccità nel Mediterraneo sta diventando un fenomeno drammaticamente stabile, come confermano gli studiosi del clima. Il JRC (Joint Research Centre, il centro di ricerca che fornisce conoscenze scientifiche indipendenti e basate su dati concreti a sostegno delle politiche dell’Unione Europea) ha pubblicato una relazione tecnica che documenta una situazione di prolungata e persistente siccità nel Mediterraneo (Drought in the Mediterranean Region).

Primavera più calda e asciutta nel 2024

Temperature superiori alla media, inverni tiepidi, scarsità di precipitazioni hanno portato a una condizione di siccità nel Mediterraneo che ha colpito diverse aree della regione: Italia meridionale, Spagna meridionale, Malta, Marocco, Algeria, Tunisia. Anche il 2024, che ha già manifestato temperature anomale, si stanno verificando situazioni critiche, come evidenziato dallo European Drought Observatory (EDO, Osservatorio europeo della siccità).

Si prevede una primavera più calda e asciutta nell’Italia meridionale, in Grecia, nelle isole del Mediterraneo e nell’Africa settentrionale. Questa situazione, che si prolungherà, avrà un impatto serio sull’agricoltura, sugli ecosistemi, sulla disponibilità di acqua potabile e sulla produzione di energia. Secondo EDO ogni decimo di grado di riscaldamento globale aumenterà i rischi di siccità prolungata.

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Razionamento di acqua per garantire i servizi minimi

Se la primavera preoccupa, non è che l’inverno lasci margini di tranquillità. Nel mese di gennaio le stesse aree hanno già sperimentato situazioni di siccità critiche che hanno imposto scelte drastiche: Marocco, Spagna, Portogallo e alcune aree dell’Italia meridionale hanno già imposto restrizioni all’uso di acqua potabile.

Nella Catalogna le riserve idriche sono scese al di sotto del 16%; in Sicilia i serbatoi di acqua sono inferiori al livello di allerta; in Sardegna, nel dicembre 2023, i serbatoi erano sotto al 50% della loro capacità. Il razionamento diventa necessario se si vogliono garantire i servizi minimi.

La situazione è ancora più grave in Marocco: sei anni consecutivi di siccità hanno creato una situazione davvero critica, al punto che una diga riesce a riempire appena il 23% della sua capacità. Con la penuria di acqua sono arrivati i divieti di pulire le strade, irrigare i parchi e alcune aree agricole.

Siccità nel Mediterraneo e allarme agricoltura

L’allarme siccità nel Mediterraneo è alto anche per l’agricoltura, dove la situazione era seria già a gennaio, il più caldo mai registrato. La mancanza di pioggia e le temperature record hanno colpito le colture invernali e gli alberi da frutto. La primavera del 2024 si prevede che sarà la più calda della media. Anche il ridotto (a causa delle alte temperature) manto nevoso alpino darà un contributo insufficiente ai flussi dei fiumi nel periodo primavera-estate.

La siccità prolungata, che riduce l’umidità del suolo, aumenta anche il rischio incendi come già si era visto in Europa lo scorso anno. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) delle Nazioni Unite prevede che ondate di calore e siccità diventeranno più gravi e frequenti in molte aree; in particolare, nel Bacino del Mediterraneo diminuiranno molto le precipitazioni.

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La gestione della siccità è una questione complessa

Per affrontare i problemi connessi alla siccità nel Mediterraneo si dovranno adottare sistemi di allerta precoce, dovrà aumentare l’efficienza idrica delle tecnologie in uso, adottare colture più resistenti e migliorare l’accesso alle risorse idriche. Ma la gestione della siccità è una questione complessa, che richiede osservazione dei fenomeni, pianificazione, valutazione del rischio basata sull’impatto della siccità. A questo scopo, JRC e European Drought Observatory for Resilience and Adaptation (EDORA) hanno sviluppato il primo Drought Risk Atlas (Atlante europeo del rischio di siccità).