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SheepToShip LIFE, eco-innovazione lattiero casearia in Sardegna

Il progetto nasce con l'obiettivo di mettere a punto buone pratiche e soluzioni agro-zootecniche innovative che consentano di ridurre le emissioni di gas serra da parte della filiera ovina

SheepToShip
Foto di Erik Karits da Pixabay

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Il numero di ovini presenti in Sardegna è tre volte superiore al numero degli abitanti. Regione ideale per il progetto SheepToShip LIFE (https://www.sheeptoship.eu), cofinanziato dal Programma europeo LIFE, Sottoprogramma Azione per il Clima, volto al raggiungimento di minori emissioni di carbonio degli allevamenti ovini e del comparto lattiero-caseario. La Sardegna è quindi una sorta di laboratorio a cielo aperto dove effettuare monitoraggi ambientali e sperimentare strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici grazie all’eco-innovazione delle filiere agro-zootecniche e lattiero-casearie ovine. L’attuazione del Progetto prevede cinque passi: elaborare linee guida per la filiera ovina, effettuare azioni dimostrative in aziende modello, elaborare un programma di azione ambientale, disseminare i risultati.

SheeToShip LIFE ha erogato un finanziamento di poco più di 1,5 mln euro in 5 anni. Al Progetto hanno aderito i principali consorzi dei formaggi ovini DOP della Sardegna (come pecorino romano, pecorino sardo, fiore sardo e il consorzio di tutela dell’agnello sardo IGP), che hanno trainato gli allevatori e l’industria della trasformazione

Com’è noto, gli allevamenti hanno imponenti emissioni di CO2. Come coniugare la produttività di una filiera strategica per l’economia sarda – il pecorino, tra l’altro, è uno dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare italiano – con la sostenibilità? L’obiettivo di SheepToSheep LIFE è di ridurre del 20% le emissioni di CO2 in dieci anni individuando i punti critici dei processi di produzione. Il team di ricerca del CNR di Sassari (Istituto per la Bioeconomia CNR-IBE che coordina il Progetto) è guidato da Enrico Vagnoni; gli altri partner sono l’Assessorato della Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna, l’Università di Sassari e le Agenzie Agris e Laore

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Dall’inizio del Progetto SheepToShip LIFE (2016) sono state evidenziate buone pratiche – testate nelle aziende campione – che consentono di migliorare le prestazioni dei sistemi produttivi. Questo permetterà di definire un programma di azione ambientale per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Per la conservazione dei terreni sono stati organizzati diversamente tempi e spazi del pascolo: spostando gli animali da un terreno all’altro si permette alla vegetazione di continuare a crescere spontaneamente e alle pecore di alimentarsi in modo naturale. I ricercatori del CNR hanno destinato alla sperimentazione un’area di pascolo di 4 ettari dove già crescevano in abbondanza piante autoctone perennanti (ovvero piante che prolungano per anni il loro periodo vegetativo e riescono sopravvivere anche in condizioni avverse): il terreno, pertanto, non avrà bisogno di essere seminato. La sperimentazione da un lato fa diminuire il numero di capi allevati, ma dall’altro fa risparmiare i mangimi con un vantaggio economico netto per l’allevatore. Quanto alla CO2, la coltivazione estensiva ne emette meno di quella semi intensiva, e nel terreno da pascolo l’assorbimento è maggiore che in quello coltivato a foraggio.

SheepToShip LIFE dimostra che politiche lungimiranti di sviluppo rurale possono alimentare progetti sostenibili della filiera lattiero-casearia ovina e valorizzare tutti gli attori della filiera. Una strategia che potrebbe essere replicabile anche al di fuori dei confini regionali della Sardegna.

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