(Rinnovabili.it) – Le api, fondamentali per le produzioni alimentari – da loro dipende il 75% delle colture alimentari – e infallibili sentinelle ambientali, soffrono a causa dei cambiamenti climatici e delle coltivazioni condotte con sistemi “aggressivi”, ovvero con un ingente uso di sostanze chimiche.
Proprio le api sono le protagoniste di un progetto di ricerca promosso da Monini, storico produttore umbro di olio extravergine d’oliva, e LifeGate, società benefit che informa su progetti e servizi per un cambiamento sostenibile.
Al progetto collabora il dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari (DISTAL) dell’Università di Bologna.
Tre hotspot
Analizzando la qualità della vita e la stabilità/crescita/diminuzione della popolazione di diverse specie di impollinatori, lo studio monitora l’ambiente e valuta l’impatto della produzione agricola – biologica o integrata – sulla biodiversità e quindi sul benessere del territorio.
La ricerca prevede la creazione di tre hotspot (un insediamento di api mellifere, un insediamento di api selvatiche, un insediamento di due “bee hotel” per altri insetti come farfalle e coccinelle) all’interno della Tenuta Perolla, un terreno in Toscana di proprietà di Monini.
Tenuta Perolla è un terreno interamente riqualificato e in parte bonificato dove si trova il Bosco Monini, uno dei pilastri del piano di sostenibilità dell’azienda olivicola “A Hand for the Future”.
Entro il 2030 Monini intende piantare un milione di olivi, coltivati secondo tecniche di agricoltura integrata e biologica. Un investimento di 20 milioni di euro per dare avvio a un nuovo tipo di olivicoltura, sostenibile dal punto di vista sia produttivo che ambientale.
Il progetto prevede il monitoraggio costante delle api (osservazione, conteggio, analisi chimico/fisiche del polline e dei terreni).
Dai risultati sarà possibile valutare lo stato di salute del territorio, creare una mappa della biodiversità e verificare come gli olivi interagiscono con l’ecosistema.
Tutela della biodiversità
Monini cura la salvaguardia delle api, consapevoli che la loro salute coincide con quella dell’ambiente. Spiega Maria Flora Monini, che guida l’azienda con il fratello Zefferino: «Nel 2018 abbiamo deciso di scendere concretamente in campo al loro fianco.
Dopo aver raggiunto, e ampiamente superato, l’obiettivo di adottarne un milione, abbiamo scelto di sostenere la ricerca scientifica per valutare la vita di questi insostituibili impollinatori negli oliveti biologici del Bosco Monini, un habitat capace di garantire la tutela della biodiversità».
Gesti concreti e sostegno alla ricerca scientifica sono obiettivi comuni con LifeGate, conferma la responsabile progetti ambientali, Lajal Andreoletti. Non manca l’impegno per sensibilizzare la società civile «perché ognuno di noi, con le proprie scelte quotidiane, può fare la differenza anche per le api, insetti fondamentali per la nostra sopravvivenza».