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I sacchetti biodegradabili allontanano gli italiani dal fresco

Con l'introduzione dei sacchetti biodegradabili, il 12% degli italiani ha deciso di comprare frutta e verdura già confezionata. Il 21% è tornato dal fruttivendolo

sacchetti biodegradabili

 

Il 12% compra confezionato per evitare i sacchetti biodegradabili

 

(Rinnovabili.it) – Sembra un paradosso, ma stando al sondaggio effettuato da Monitor Ortofrutta di Agroter in collaborazione con Toluna, parte degli italiani avrebbe spostato i consumi dai prodotti ortofrutticoli freschi e sfusi a quelli confezionati dopo l’introduzione dei sacchetti biodegradabili obbligatori.

Una distorsione grottesca, poiché oltre al maggiore inquinamento, molto spesso i costi dei prodotti venduti con il packaging sono perfino più alti, anche considerando i due centesimi di media che bisogna aggiungere per imbustarli nello shopper biodegradabile.

L’analisi è comunque riferita ai primi 10 giorni del 2018, e non è detto che la “psicosi sacchetti” non possa esaurirsi nel volgere di qualche settimana. Tuttavia il sondaggio di Monitor Ortofrutta è indicativo di un clima di opinione letteralmente impazzito: svolta su tutto il territorio nazionale, la rilevazione ha scoperto che il 12% degli italiani ha preferito comprare frutta e verdura senza pagare il sacchetto. Un altro 21% del campione, invece, ha riscoperto le tradizioni, recandosi nei negozi al dettaglio o al mercato, dove tradizionalmente si utilizzano anche sacchetti di carta non soggetti a pagamento obbligatorio.

 

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L’indagine, curata da Roberto Della Casa, docente di marketing dei prodotti agroalimentari all’Università di Bologna, mostra anche l’esistenza di un 7% di consumatori che avrebbe ridotto gli acquisti di frutta e verdura. Il 56% degli intervistati, invece, risponde di non aver cambiato le modalità di acquisto: ad aver mantenuto le vecchie abitudini sono più che altro i giovani (61%), in percentuale minore invece gli over 55  (53%). Il 6% afferma infine che preferirebbe riavere i vecchi sacchetti in plastica gratuiti.

Lo studio statistico dimostra come poche norme abbiano suscitato tanta ritrosia nell’opinione pubblica quanto l’introduzione obbligatoria dell’uso dei sacchetti biodegradabili nei reparti ortofrutta di tutti gli esercizi alimentari. La vera grande pecca della legge è non aver favorito il riutilizzo: vietare ai consumatori di portare da casa le proprie buste non lascia alcuno spazio di manovra nemmeno a chi sposa l’idea di una riduzione dei rifiuti.