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FAO: 15 consigli per ridurre gli sprechi alimentari e divenire un Food hero

In occasione della della prima Giornata internazionale della consapevolezza della perdita e dello spreco alimentare, l'organizzazione Onu pubblica un piccolo vademecum per ri-connettere persone e cibo

ridurre gli sprechi alimentari
Foto di Jasmin Sessler da Pixabay

La mini-guida si come ridurre gli sprechi alimentari

(Rinnovabili.it) – Ogni giorno a livello mondiale si perdono o si sprecano tonnellate di cibo commestibile. Solo tra la raccolta e la vendita, buttiamo circa il 14% di tutti gli alimenti prodotti.  E non va certo meglio quando si parla delle abitudini dei consumatori. Basti pensare che tra avanzi del pasto e alimenti lasciati scadere, le case italiane destinano alla pattumiera 2.200.000 tonnellate di cibo ogni anno; circa 36,54 chilogrammi a testa. Eppure, contrastare e ridurre gli sprechi alimentari al minimo, non è impossibile. A ricordarlo è oggi la FAO, in occasione della prima Giornata internazionale della consapevolezza della perdita e dello spreco alimentare. La celebrazione, spiega l’organizzazione dell’ONU, arriva durante una pandemia globale, un evento che ha colto il mondo impreparato ma che è anche stato un campanello d’allarme sulla necessità di trasformare e riequilibrare le nostri abitudini di vita.

“Per molte persone, lo spreco di cibo è diventato un’abitudine: si compra più del necessario nei mercati, si lascia che frutta e verdura si deteriorino a casa o ci si serve di porzioni più grandi di quelle che possiamo in realtà mangiare. Queste abitudini mettono a dura prova le nostre risorse naturali e danneggiano l’ambiente”, sottolinea l’Organizzazione. “Quando sprechiamo gli alimenti, sprechiamo lavoro, fatica, investimenti e risorse preziose (come acqua, semi, mangime, ecc.), quelle che servono per produrlo, per trasportarlo e lavorarlo”.

Per questo motivo la FAO pubblica oggi una breve guida per i consumatori, contenente 15 consigli su come ridurre gli sprechi alimentari. “Piccoli cambiamenti alle nostre abitudini quotidiane possono avere un enorme impatto globale”.

La mini-guida FAO su come ridurre gli sprechi alimentari e diventare un “eroe del cibo”

1. Adotta una dieta più sana e sostenibile

La vita è frenetica e preparare pasti nutrienti può essere una sfida, ma “sano” non significa necessariamente “elaborato”. Internet, spiega la FAO, è piena di ricette salutari veloci che puoi condividere con la tua famiglia e i tuoi amici.

2. Acquista solo ciò di cui hai bisogno

Organizza i tuoi pasti. Fai una lista della spesa e rispettala, evitando gli acquisti d’impulso. Non solo sprecherai meno cibo, ma risparmierai anche denaro.

3. Scegli frutta e verdura “brutti”

Non giudicare il cibo dal suo aspetto. Frutta e verdura di forma strana o ammaccate vengono spesso gettate via perché non soddisfano arbitrari standard estetici. “Non preoccuparti, hanno lo stesso sapore! Usa frutta matura per frullati, succhi e dessert”.

4. Conserva il cibo con saggezza

Sposta i prodotti più vecchi sul davanti della dispensa o del frigorifero, e quelli nuovi sul retro. Usa contenitori ermetici per conservare gli alimenti freschi aperti all’interno del frigo e assicurati che i pacchetti siano chiusi per impedire agli insetti di entrare. Leggi anche Sicurezza alimentare: come conservare gli alimenti in frigo e freezer

5. Leggi l’etichettatura degli alimenti

C’è una grande differenza tra le diciture “da consumarsi preferibilmente entro” e “da consumarsi entro”. A volte il cibo è ancora commestibile in maniera perfettamente sicura dopo il “preferibilmente entro”, mentre è da evitare nel secondo caso. Controlla le etichette anche per evitare ingredienti poco salutari come grassi trans e i conservanti, evitando cibi con aggiunta di zucchero o sale. Leggi anche Sicurezza e analisi degli alimenti: la parola all’etichetta

6. Inizia in piccolo

Prendi porzioni più piccole a casa o condividi i piatti troppo grandi nei ristoranti.

7. Ama i tuoi avanzi

Se non mangi tutto ciò che prepari o cucini, congelalo per dopo o usa gli avanzi come ingrediente in un altro pasto.

8. Ricicla i tuoi rifiuti alimentari

Invece di buttare via i tuoi avanzi, compostali. In questo modo restituisci i nutrienti al suolo e riduci la tua impronta di carbonio.

9. Rispetta il cibo

Il cibo ci unisce tutti. Riconnettiti con il cibo conoscendo il processo necessario per prepararlo. Leggi la produzione alimentare e impara a conoscere i tuoi agricoltori.

10. Supportare i produttori alimentari locali

Acquistando prodotti locali, sostieni le aziende familiari e le piccole imprese nella tua comunità. Contribuisci anche a combattere l’inquinamento riducendo le distanze di consegna

11. “Tieni a galla” le popolazioni ittiche

Mangia specie ittiche più abbondanti, come lo sgombro o l’aringa, piuttosto che quelle che rischiano di essere sovrasfruttate, come il merluzzo o il tonno. Acquista pesce che è stato catturato o allevato in modo sostenibile, con marchio di qualità ecologica o certificato.

12. Usa meno acqua

Non possiamo produrre cibo senza acqua. Sebbene sia importante che gli agricoltori utilizzino meno acqua per coltivare gli alimenti, ridurre gli sprechi alimentari consente anche di risparmiare tutte le risorse idriche necessarie per produrlo. Riduci l’assunzione di acqua anche in altri modi: riparando le perdite o chiudendo l’acqua mentre ti lavi i denti.

13. Manteniamo puliti i nostri terreni e le acqua

Alcuni rifiuti domestici sono potenzialmente pericolosi e non devono mai essere gettati in un normale bidone della spazzatura. Oggetti come batterie, vernici, telefoni cellulari, medicine, prodotti chimici, fertilizzanti, pneumatici, cartucce d’inchiostro, ecc. Possono penetrare nel nostro suolo e nel rifornimento idrico, danneggiando le risorse naturali che producono il nostro cibo.

14. Mangia più legumi e verdure

Una volta alla settimana, prova a mangiare un pasto a base di legumi o cereali “antichi” come la quinoa.

15. Condividere significa prendersi cura

Dona cibo che altrimenti andrebbe sprecato. Esistono app, ad esempio, che possono connettere i vicini tra loro e con le imprese locali in modo che gli alimenti in eccesso e in buono stato possano essere condivisi, e non gettati via.