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Previsioni JRC: raccolto dei cereali in Italia ai minimi storici

Raccolto dei cereali in Italia: è l’anno peggiore dal 2003
Foto di Couleur da Pixabay

Le stime del Joint Research Centre della Commissione UE sul raccolto dei cereali in Italia

(Rinnovabili.it) – Quest’anno i raccolti di cereali in Europa caleranno anche del 9%. Stroncati da una combinazione di ondate di calore e siccità. È la previsione del Joint Research Centre (JRC), il centro di ricerca interno della Commissione europea. “A livello europeo, le previsioni di resa per il mais da granella, i girasoli e la soia sono state ridotte in modo più marcato (dall’8 al 9%) e sono ora ben al di sotto della media quinquennale”, si legge nell’ultimo aggiornamento del MARS Bulletin. E il raccolto dei cereali in Italia è quasi ai minimi storici.

Raccolti peggiori delle aspettative perché il caldo estremo e l’assenza di precipitazioni hanno avuto le fasi più acute proprio in coincidenza della fioritura. La siccità continua poi con un’onda lunga di effetti negativi, visto che in molte regioni d’Europa i bacini sono a livelli troppo bassi e non sufficienti a garantire la necessaria irrigazione.

Per l’Italia è l’anno peggiore dopo il 2003

Senza alcuna sorpresa, l’Italia è tra i paesi UE più colpiti. “Gli impatti negativi sul potenziale di resa delle colture estive sono più pronunciati nelle regioni già colpite da deficit pluviometrici di lunga durata, come gran parte della Spagna, la Francia meridionale, l’Italia centrale e settentrionale, la Germania centrale, la Romania settentrionale, l’Ungheria orientale e l’Ucraina occidentale e meridionale”, scrive il JRC nell’aggiornamento delle previsioni rispetto all’edizione di marzo scorso.

I dati del sistema di monitoraggio europeo non lasciano dubbi. Per la previsione sul raccolto di cereali in Italia, la curva del 2022 è praticamente ai livelli più bassi di sempre e tallona da vicino quella del 2003, l’anno peggiore nella serie storica. Anche 19 anni fa ci fu un’estate torrida, con ondate di calore intense che colpirono gran parte d’Europa – causando tra l’altro decine di migliaia di decessi, di cui si stima almeno 14mila nel Belpaese. Ma a differenza di quell’anno, le condizioni di siccità – soprattutto al Nord – sono nettamente peggiori nel 2022, a causa di un deficit drastico di pioggia che si protrae senza interruzioni dai primi mesi del 2021.

Al Nord, prevede il JRC, “le temperature massime attuali e previste intorno ai 40°C ridurranno probabilmente la fertilità dei fiori delle colture estive e il loro accumulo di biomassa. Le aspettative di resa per il mais sono drasticamente ridotte e si avvicinano ai valori del 2003”. (lm)

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