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Proteine alternative, cresce il consumo in Europa

Foto di armennano da Pixabay

Cala il consumo di carne, piace il regime flessitariano

Aumenta l’interesse per le proteine alternative in Europa.Dopo Danimarca, Regno Unito e Paesi Bassi anche la Germania ha deciso di seguire la stessa scia, tanto che il Governo ha stanziato 38 milioni di euro per la ricerca finalizzata a consolidare un’industria delle proteine alternative, sia per gli alimenti a base vegetale che per la carne coltivata. Un passo avanti verso una transizione sostenibile dell’alimentazione.

È necessario disporre di proteine alternative e sostenibili

La crescente richiesta di proteine rende sempre più necessario disporre di fonti proteiche che consumino meno risorse. La Germania ha scelto di finanziare il passaggio a un’agricoltura che dia la priorità alle coltivazioni vegetali anziché continuare a sovvenzionare gli allevamenti, come si è fatto finora.

Quanta carne si mangia in Germania? Nel Paese si osservano due cambiamenti di tendenza significativi: secondo Good Food Institute, la rete di organizzazioni che lavorano per accelerare l’innovazione e la diffusione delle proteine alternative, in Germania le vendite di alimenti a base vegetale sono cresciute dell’11% dal 2020.

I dati di Smart Protein project dell’Unione Europea, che mira a sviluppare ingredienti e prodotti proteici alternativi per l’alimentazione umana, dicono che Italia e Germania sono i Paesi europei che hanno maggiormente ridotto il consumo di carne nel 2022 rispetto al 2021.

E gli agricoltori? Il cambiamento riguarderà anche loro, che diventeranno anche produttori di proteine alternative.

Inoltre, il Ministero federale dell’Alimentazione e dell’Agricoltura metterà a disposizione un fondo di 705 milioni di euro per migliorare la qualità degli allevamenti di suini riservando maggiore attenzione al benessere animale.

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In Europa diminuisce il consumo di carne

Il sondaggio Evolving appetites: an in-depth look at European attitudes towards plant-based eating condotto nei Paesi europei da ProVeg con l’Università di Copenaghen e l’Università di Gand e finanziato da Smart Protein Project ha rilevato che nel 2022 il 51% dei cittadini europei ha ridotto sensibilmente il consumo di carne.

Nel 2021, nel sondaggio What do consumers want? la percentuale era del 46%, e dal confronto tra le due indagini si evidenzia un cambiamento nelle abitudini alimentari.

Perché si mangia meno carne in Europa? Per motivi di salute (47%), per l’attenzione all’ambiente (29%), per il benessere degli animali (26%).

Altri dati significativi emersi dal sondaggio (effettuato su 7.500 persone in dieci Paesi europei) dimostrano che il 27% dei consumatori europei si definisce flessitariano, ovvero ha un modello di alimentazione vegetariano ma sporadicamente assume anche proteine animali. Questo modello trascende i confini generazionali, infatti è seguito da giovani e meno giovani.

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Informazioni chiare

Il 66% degli europei consuma legumi almeno occasionalmente, il 53% vorrebbe consumarli più frequentemente. In media, il 28% degli europei consuma almeno un’alternativa alimentare a base vegetale almeno una volta alla settimana, rispetto al 21% del 2021.

Cresce la fiducia negli alimenti a base vegetale (46%) rispetto a due anni fa.

Stando a questi dati, si può affermare che la ricerca nei settori delle proteine alternative – di qualunque tipo esse siano — è centrale nella transizione dei sistemi alimentari.

Per conquistare l’interesse e la fiducia dei consumatori nei confronti delle proteine alternative è importante fornire informazioni chiare e semplici sull’origine degli ingredienti e sui processi e sulla tecnologia applicata per lo sviluppo di prodotti alimentari a base vegetale.

Sarebbe un buon punto di partenza per ragionare in termini di salute delle persone oltre che dell’ambiente.

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