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Progetto Transfer, l’innovazione entra nella stalla delle bufale

Foto di Antony Trivet da Pexels

Il progetto Transfer (Tecnologie innovative per la realizzazione di una smart farm nel settore bufalino) porta l’innovazione nella stalla per bufale della società agricola Lenza Lunga a Cancello e Arnone, in provincia di Caserta.

Approccio One Health

L’obiettivo di Transfer è applicare un approccio innovativo al benessere animale grazie al quale diminuire l’impatto ambientale dell’allevamento e valorizzare la mozzarella di bufala campana Dop secondo un approccio olistico One Health (che considera la salute del Pianeta importante quanto quella dei singoli individui) in termini di valore economico, di sicurezza e di sostenibilità ambientale.

Collaboratori del progetto Transfer sono, oltre a Lenza Lunga, il CeSMA (Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati), il dipartimento di Medicina veterinaria e Produzione animale dell’Università di Napoli Federico II e Gematica (società specializzata nella realizzazione di sistemi avanzati di telecomunicazione e soluzioni software).

Il supporto di TecUp (società che fornisce soluzioni tecnologiche innovative) e Knowledge For Business (società specializzata su processi di innovazione) è stato fondamentale per valutare il ciclo di vita del prodotto e la sostenibilità ambientale del progetto.

La zootecnia di precisione di Transfer

«Il progetto Transfer evidenzia il ruolo delle tecnologie abilitanti nell’ambito del paradigma 4.0 nel settore dello smart farming e della zootecnia di precisione.

In questo modo le attività possono avere una ricaduta importante con aspetti sia economici che di valorizzazione del mercato delle aziende che spingono in quella direzione.

Il prodotto che ne deriva è certificato in maniera automatica e soprattutto può dare al produttore delle informazioni che può rivendere in maniera diretta sul mercato», afferma Leopoldo Angrisani, direttore del CeSMA.

Attraverso la zootecnia di precisione, Transfer misura indicatori fisiologici, comportamentali, produttivi e riproduttivi degli animali allevati per migliorare le strategie gestionali e di performance delle aziende agricole.

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La stalla delle bufale diventa una smart farm

In questa smart farm si sperimentano le tecnologie più avanzate per l’allevamento delle bufale: connettività wireless, robot di mungitura, cloud computing, algoritmi complessi, capaci di elaborare e gestire una notevole mole di dati provenienti da reti di sensori.

Le bufale vanno spontaneamente nella zona di mungitura dove un robot in automatico inizia e finisce le operazioni in base a parametri controllati dai sensori. Gli stessi meccanismi vengono utilizzati per il cibo e la pulizia della stalla.

Durante la mungitura automatica, il robot fa un vero e proprio check-up alle bufale di cui rileva indicatori di stress, cortisolo, progesterone: tutti parametri per valutare la qualità della latte.

Come spiega Gianluca Neglia, direttore del corso di laurea in Precision Livestock Farming (Zootecnia di precisione) della Federico II, «tutto si basa sul concetto di mungitura volontaria. Ogni volta che un animale si vuole spostare dalla zona di riposo a quella di alimentazione deve attraversare un percorso dotato di sensori che valutano da quanto tempo non è stato munto.

Se sono passate almeno sei ore, il cancello si apre in direzione del robot di mungitura. In caso contrario il cancello si apre verso la zona di alimentazione.

La grande innovazione del Progetto Transfer è stata l’implementazione del robot di mungitura grazie ai sensori: nel robot c’è una termocamera che valuta lo stato di salute della mammella e inoltre un sistema di rilevazione delle emissioni di metano, e due centraline meteo, che valutano temperatura e umidità nella stalla che influisce sul livello di stress delle bufale».

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Verso l’autosufficienza energetica

I fratelli Cacciapuoti, proprietari di Lenza Lunga, sono soddisfatti di aver intrapreso un percorso di innovazione tecnologica che migliora il benessere delle bufale, le rende più produttive, ed è più sostenibile dal punto di vista ambientale.

Sono anche molto attenti alla sostenibilità energetica: un impianto a biogas produce energia dal metano prodotto dalle deiezioni delle bufale senza immetterlo in atmosfera, e presto la stalla sarà completamente autosufficiente.

Gematica ha riunito tutti i dati in un unico pannello che evidenzia la produzione giornaliera dell’animale e il suo stato di salute, e aggrega le informazioni di due sottosistemi indipendenti. «Questo ci permette di dare al produttore uno strumento decisionale anche per fronteggiare situazioni come la mastite dell’animale. Il dato dell’immagine termica incrociato con altri dati può aiutare a predire un fenomeno che può verificarsi nella stalla», spiega Vincenzo Reccia, responsabile tecnico di Gematica.

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