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Progetto SOLE, coltivare negli orti spaziali

orti spaziali
crediti: Enea

Obiettivo: individuare combinazioni di LED a diverse lunghezze d’onda efficaci

Enea con ASI e G&A Engineering partecipano insieme al progetto SOLE per sviluppare sistemi di illuminazione LED ad alta tecnologia da utilizzare in orti spaziali dove coltivare micro-ortaggi in grado di integrare la dieta degli astronauti.

Il progetto SOLE (Sistema Ottico di illuminazione Led e controllo iperspettrale per la coltivazione di piante finalizzato ad applicazioni spaziali) è finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del bando LAerospaZIO per la promozione del trasferimento tecnologico nel settore aerospaziale.

Illuminazione a LED per la crescita delle piante

L’obiettivo del progetto è individuare combinazioni di LED a diverse lunghezze d’onda più efficaci nell’indurre la pianta a produrre sostanze bioattive in un sistema automatizzato e controllato. In questo modo si potranno ridurre i tempi di intervento umano, evitare eventuali contaminazioni da manipolazione e consentire di monitorare la crescita delle piante, anche da remoto.

Nell’ambito del progetto SOLE, il Laboratorio Biotecnologie del Centro Ricerche ENEA Casaccia si occuperà di definire i parametri di illuminazione LED per una produzione ottimale da un punto di vista quantitativo e qualitativo.

Considerando il fabbisogno nutrizionale degli astronauti e la capacità di adattamento delle piante alle condizioni idroponiche, i ricercatori dell’ENEA – dopo aver analizzato la risposta delle piante alle condizioni ambientali artificiali – selezioneranno le specie vegetali più adatte.

Cibo fresco per il benessere degli astronauti

«L’esplorazione dello Spazio oltre la bassa orbita terrestre dipende dalla possibilità di produrre e riciclare risorse primarie in loco, svincolandosi il più possibile dai rifornimenti da Terra; questa esigenza è particolarmente rilevante quando si parla di cibo fresco, necessario al benessere psico-fisico degli astronauti.

Per questo è importante avere la possibilità di coltivare le specie vegetali nelle missioni, utilizzando sistemi progettati per rispondere in maniera affidabile allo scopo», spiega Luca Nardi, responsabile per ENEA del progetto SOLE.

ASI definirà i requisiti di progettazione dell’impianto inquadrandoli negli ambiti applicativi di maggiore interesse per i prossimi programmi di esplorazione umana dello Spazio. G&A Engineering sarà invece impegnata nella progettazione ingegneristica e nello sviluppo dell’impianto di coltivazione in ambiente controllato.

Dagli orti spaziali alle applicazioni terrestri

Come spiega Angiola Desiderio, ricercatrice ENEA del Laboratorio Biotecnologie, i risultati attesi dal progetto SOLE non si limiteranno agli orti spaziali, ma «saranno di sicuro interesse anche per successive applicazioni terrestri.

È sempre più pressante la necessità di individuare alternative alle tecniche di coltivazione tradizionali, che possano spostare le produzioni vegetali anche in ambienti estremi, come ad esempio le aree urbane, ma anche zone aride, contaminate o climaticamente avverse, al fine di supportare le crescenti richieste di alimenti freschi e qualitativamente garantiti».

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