A fronte dell’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia e della diminuzione dei raccolti dovuta alla siccità, Coldiretti ha diffuso il rapporto “L’autunno caldo degli italiani a tavola fra corsa dei prezzi e nuovi poveri”. Un’analisi di una situazione difficile che rischia di aggravarsi in autunno
(Rinnovabili.it) – I rincari dell’energia alzano anche i prezzi degli alimentari.
L’autunno caldo degli italiani a tavola fra corsa dei prezzi e nuovi poveri è il report diffuso da Coldiretti che mette a fuoco una situazione difficile che corre il rischio concreto di aggravarsi nel prossimo autunno. Attualmente, in Italia le associazioni che assistono le famiglie fragili forniscono aiuti alimentari a 2,6 milioni di persone che si trovano in condizioni di difficoltà economiche e quindi di insicurezza alimentare.
leggi anche L’osservatorio UE lancia l’allarme: la siccità in Europa continua ad aggravarsi
Le cause che spingono il rialzo dei prezzi
Come dichiara il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, il quadro generale è grave, stretto tra inflazione, guerra, impennata del prezzo dell’energia, effetti del cambiamento climatico che danneggia i raccolti e taglia le produzioni.
Il rialzo dei prezzi è spinto dall’aumento del gas e dalla diminuzione del volume dei raccolti dovuto alla siccità, che ha causato una perdita di produzione agricola del 10%.
Inoltre, un’azienda agricola su 10 cesserà l’attività: non è più possibile continuare a lavorare in perdita, come avviene per il 34% delle imprese agricole, stando ai dati del CREA.
Nel 2022, Coldiretti stima che la spesa alimentare costerà alle famiglie 564 euro in più. Pane, pasta e riso sono i cibi che dal 2021 hanno subito i maggiori rincari (+115 euro), seguiti da carne e salumi (+98 euro), verdure (+81 euro), latte, formaggi e uova (+71 euro), pesce (+41 euro).
Aumenti per l’intera filiera
L’aumento dei costi in agricoltura è impressionante. Ad esempio, i concimi sono aumentati del 170%, i mangimi del 90% e il gasolio del 129%.
Tuttavia, il problema riguarda l’intera filiera. Il prezzo del vetro è salito del 30% nell’ultimo anno, il tetrapack del 15%, le etichette del 35%, il cartone del 45%, i barattoli di metallo del 60%, la plastica del 70%.
Secondo Coldiretti un modo per contenere l’aumento dei prezzi è ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime come mais, grano tenero e duro, carne, orzo, latte e formaggi.
Contenere il deficit alimentare è strategico, per questo Coldiretti ha presentato alle forze politiche un piano in cinque punti per il sostegno delle filiere produttive. Tra i punti chiave c’è il sostegno alle imprese agricole, custodi delle tradizioni alimentari dei territori. Queste devono affrontare la concorrenza delle multinazionali che fabbricano cibo in laboratorio presentato come sostenibile e adatto a sfamare la popolazione mondiale in crescita.
leggi anche Produzione biologica, consultazione sul piano di azione nazionale
L’Europa prenda posizioni nette
Non si tratta solo di fornire ai consumatori alimenti sani al giusto prezzo, ma anche di non perdere 35 miliardi di fondi europei destinati all’agricoltura per i prossimi cinque anni e di attuare le misure previste dal PNRR.
Per Coldiretti è anche l’Europa a dover prendere posizioni nette con il no al cibo sintetico, al sistema di etichettatura Nutriscore e all’accordo di scambi commerciali Mercosur.
Sul fronte della sostenibilità, utile a contenere i prezzi, Coldiretti sostiene la ricerca, la bioeconomia circolare, i biocarburanti, il biogas e il biodigestato, come pure il fotovoltaico, la realizzazione di infrastrutture, la costruzione di una rete di invasi per catturare l’acqua piovana.
Infine, non meno importante, bisogna fermare l’invasione della fauna selvatica – a cominciare dai cinghiali – che devasta i campi.