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Premio Vivere a Spreco Zero, le buone pratiche diventano stile di vita

L’obiettivo del Premio Vivere a Spreco Zero è dare il giusto risalto alle buone pratiche che ognuno di noi può seguire e realizzare nel quotidiano. Azioni concrete alla portata di tutti: nuovi stili di vita per dare un futuro al Pianeta

Foto: Premio Spreco Zero

di Isabella Ceccarini

Le azioni concrete sono motori di cambiamento

(Rinnovabili.it) – Il Premio Vivere a Spreco Zero è arrivato all’undicesima edizione, sostenuto da aziende che fanno della sostenibilità il loro centro di gravità. Il riconoscimento rientra in una serie di eventi che aprono la strada alla quarta Giornata internazionale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari che si celebrerà il prossimo 29 settembre. Testimonial e ambasciatore di buone pratiche per questa edizione è Andrea Maggi, scrittore, insegnante e divulgatore.

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Evidenziare le buone pratiche

«Le buone pratiche sono la strada maestra nel rush finale verso il traguardo del 2030. Quest’anno abbiamo riunito i vincitori del Premio in un evento focalizzato sul contesto globale degli sprechi alimentari ma anche sulle abitudini di gestione e fruizione del cibo dei cittadini nel mondo.

Prevenire gli sprechi alimentari e idrici, ma anche favorire la biodiversità e sostenere la sensibilizzazione e la cultura per lo sviluppo sostenibile non sono obiettivi astratti, ma azioni concrete da individuare, evidenziare e replicare, perché si moltiplichino ad ogni livello ed entrino sempre più diffusamente nel quotidiano di noi tutti», ha sottolineato l’economista e divulgatore scientifico Andrea Segrè, ordinario di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International.

Segrè è anche il fondatore di Last Minute Market che dal 2010 porta avanti Spreco Zero, l’unica campagna permanente di sensibilizzazione in Italia sul tema dello spreco alimentare.

Il Premio Vivere a Spreco Zero racchiude uno stile di vita. Dal 2013 promuove la condivisione delle buone pratiche di prevenzione degli sprechi alimentari, e sensibilizza su sprechi di acqua ed energia, dei rifiuti, economia circolare e sana alimentazione.  

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I vincitori del Premio Vivere a Spreco Zero

Nella categoria Enti Pubblici vince la Campagna BIS di Anci per aver incentivato la riduzione dei rifiuti alimentari e contrastato lo spreco grazie alla food bag, un contenitore per portare a casa quello che avanza dalla porzione del ristorante.

Nella categoria Acqua e sprechi idrici vince il progetto VALUE CE-IN (VALorizzazione di acque reflUE e fanghi in ottica di economia CircolarE e simbiosi Industriale) promosso da ENEA e Università di Bologna, sviluppato in collaborazione con Gruppo Hera e Irritec. Si tratta di un prototipo tecnologicamente avanzato in grado di depurare le acque reflue e utilizzarle per irrigare e fertilizzare i campi coltivati.

Nella categoria Biodiversità vince il progetto Biodiversi, sostenuto dalla Fondazione Con il Sud e promosso da Gruppo cooperativo GOEL, Comunità Progetto Sud e altri partner del territorio. L’iniziativa promuove lo sviluppo agricolo della Calabria e ne valorizzar la biodiversità con un modello di sostenibilità ambientale e sociale. Soprattutto dimostra che è possibile un’economia etica alternativa a quella della ’ndrangheta.

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Ortofrutta, il massimo dello spreco

Molto significativo il premio della categoria Prevenzione sprechi ortofrutta (ricordiamo che frutta e verdura sono gli alimenti più buttati). L’azienda Dott. Nicola Coniglio SURL ha investito in una tecnologia innovativa, progettata e realizzata da UNITEC, che scansiona a 360° ogni ciliegia per classificarne la qualità. Ogni frutto viene così indirizzato al suo mercato di riferimento con una drastica riduzione degli sprechi.

L’economista e gesuita francese Gaël Giraud – direttore del Programma per la Giustizia ambientale della Georgetown University – vince nella categoria Saggistica/Pagine di sostenibilità. Nei suoi libri incoraggia ad adottare nuovi stili di vita per dare un futuro al Pianeta: La rivoluzione dolce della transizione ecologica. Come costruire un futuro possibile e Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità, un dialogo con Carlo Petrini e la prefazione di Papa Francesco.

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