Rinnovabili • Rinnovabili •

Positive Food, l’etichetta che parla di sostenibilità

Positive Food è un’etichetta per i prodotti alimentari di progettazione interamente italiana. È la prima etichetta che fornisce informazioni nutrizionali chiare e complete, facilmente leggibile e con una importante novità: riporta anche una misurazione della sostenibilità, e questo la allinea ai principi del Green Deal europeo

etichetta sostenibilità alimentare
Image by Kevin Phillips from Pixabay

Non solo calorie, la prima etichetta della sostenibilità alimentare

(Rinnovabili.it) – Positive Food, ovvero tutto quello che dovete sapere sul cibo per fare acquisti pienamente consapevoli. La peculiarità della nuova etichetta tutta italiana sono le informazioni sulla sostenibilità alimentare. Il progetto stato sviluppato con il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Milan Center for Food Law and Policy, il centro nato per dare attuazione ai temi emersi durante Expo 2015. Il risultato è la prima etichettatura alimentare che supera le informazioni nutrizionali. Non solo calorie, ma sostenibilità. Positive Food nasce infatti per offrire ai consumatori informazioni nutrizionali chiare e complete tenendo conto dei principi di sostenibilità in linea con le politiche da adottare per l’attuazione del Green Deal europeo.

Leggi anche Quanti danni fanno le etichette ingannevoli sul clima?

Per ora su base volontaria

La nuova etichetta sulla sostenibilità alimentare riporterà un QR Code che rimanda a un report sul sito Positive Food: qui il consumatore troverà dati più dettagliati per garantire la massima trasparenza. Per ora si tratta di una certificazione rilasciata su base volontaria, ma sicuramente è destinata a riaprire la discussione sull’etichettatura fronte pacco degli alimenti che in Europa è una partita non ancora risolta.

Positive Food è bianca e blu e facilmente leggibile. La colorazione uniforme supera la colorazione a semaforo che implica autorizzazione o divieto di consumo, che può causare due comportamenti estremi: consumare troppo verde ed escludere il rosso. Con Positive Food, invece, le persone scelgono liberamente un’alimentazione sana variando i prodotti.

Come leggere l’etichetta Positive Food

La valutazione dei 4 pilastri dell’educazione alimentare (ambiente, persone, filiera, nutrienti) prevede un punteggio da 0 a 5. L’obiettivo è fornire al consumatore informazioni complete sugli alimenti che intende acquistare e accompagnarlo in un percorso di nutrizione consapevole e di attenzione alla sostenibilità.

L’ambiente è il primo pilastro su cui si regge un’alimentazione consapevole. Un alimento è buono e sostenibile se tutela il Pianeta, se è prodotto in modo responsabile e se il suo impatto viene dichiarato.

Alimentazione e persone sono inscindibili. Dietro un alimento buono ci sono il benessere e il rispetto di chi lo lavora: Positive Food esprime con chiarezza le condizioni di lavoro che sono dietro alla produzione di cibo.

Un’alimentazione sana è fatta del consumo equilibrato di una varietà di nutrienti che comprende prodotti di origine animale e vegetale. L’etichetta Positive Food riporta con chiarezza e precisione i valori dei nutrienti, un’informazione che trova i consumatori sempre più attenti e preparati. I consumatori cercano informazioni trasparenti sul processo di produzione degli alimenti e sulla loro sostenibilità. Le informazioni sulla filiera forniscono il panorama completo di ogni passaggio del processo produttivo, dal campo alla tavola.

Leggi anche Etichettatura ambientale: sempre più informazioni sul packaging

Sarà l’inizio di una rivoluzione alimentare?

La prima fase di ricerca e sviluppo dell’etichetta sulla sostenibilità alimentare si è concentrata sui prodotti lattiero-caseari: alle caratteristiche nutrizionali sono stati aggiunti gli indici relativi alla qualità nutrizionale relativa alla presenza di calcio e proteine in rapporto ai grassi e al sale.

Dopo l’esperienza di Expo 2015 è iniziato un percorso di consapevolezza in ambito agroalimentare, ha spiegato Pier Filippo Giuggioli, docente nel dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano e responsabile del progetto per il Milan Center for Food Law and Policy: «Lavoriamo costantemente per garantire la tutela del diritto al cibo, che deve essere qualitativamente adeguato per tutti. L’equità e la tutela del diritto nei sistemi alimentari sono temi cruciali, da cui dipende gran parte del benessere del singolo individuo. Inoltre, il Centro si impegna per certificare con credibilità ogni prodotto, rendendo il consumatore più informato possibile. Siamo sicuri che questo sia solo l’inizio di una rivoluzione dell’educazione alimentare».