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Politica Agricola Comune, a rischio le disposizioni ambientali

Politica Agricola Comune
Foto di NickyPe da Pixabay

Braccio di ferro UE sulle ambizioni verdi della PAC

(Rinnovabili.it) – La maggior parte degli emendamenti ambientali che avrebbero potuto portare la futura Politica Agricola Comune (PAC) un po’ più vicino alle ambizioni del Green Deal europeo e del Farm to Fork hanno trovato un muro. Quello creato dall’opposizione di Consiglio e Commissione UE durante i negoziati a tre con l’Europarlamenteo. A dirlo, un’analisi messa a punto dal WWF che monitora il progressi del trilogo su un totale di ben 60 voci con rilevanza sociale, climatica e ambientale per la prossima PAC.

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Secondo l’analisi dell’associazione infatti i colloqui tra legislatori ed esecutivo UE starebbero mettendo a rischio il 52% dei miglioramenti proposti alle disposizioni verdi della Politica Agricola Comune. Miglioramenti – fa notare il WWF – che nella maggior parte non rappresentano neppure l’opzione ideale dal punto di vista ambientale.

“Nonostante l’UE impieghi il più grande servizio di traduzione e interpretazione al mondo e pianifichi di spendere un terzo del suo bilancio (QFP 2021-2027) in sovvenzioni agricole, oggi esita a tradurre in inglese i piani strategici nazionali della PAC presentati da Stati membri e a pubblicarli online […] L’esitazione riflette lo stato d’animo generale del trilogo in corso, con la Commissione e il Consiglio oppostisi, spesso per motivi burocratici o tecnici, a numerosi emendamenti volti a migliorare vari aspetti della Politica Agricola Comune”.

PAC

Per quasi il 40% dei casi valutati, il miglioramento ambientale è ad alto rischio di scomparsa (20%) o è già stato ritirato (18% dei casi). Ad esempio, la disposizione proposta dal Parlamento europeo per garantire che nei regimi ecologici siano offerti diversi livelli di ricompensa (evitando che diventino solo un pagamento forfettario) potrebbe non vedere mai la luce. L’emendamento che garantisce, invece, una grande attenzione all’agricoltura biologica e a quella ad alto valore naturale nei piani strategici della PAC è già stata cassata dai negoziatori.

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“Il Parlamento rischia di uscire dal trilogo quasi a mani vuote, mentre la Commissione sarà pesantemente criticata per non aver contribuito a raggiungere un accordo migliore”, commenta Jabier Ruiz, dell’ufficio europeo del WWF sulle Politiche agricole. “Ma è il Consiglio che sta emergendo come il principale antieroe, soddisfatto di essere riuscito a far passare la maggior parte delle sue posizioni e di aver affidato l’intera credibilità ambientale della PAC ai dettagli dei piani strategici nazionali, che i ministri dell’agricoltura controllano”.

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