Il commissario UE all’Agricoltura annuncia l’intenzione di non rinnovare per il terzo anno di fila le esenzioni alla rotazione delle colture e al 4% delle aree non produttive
Dal 2022 sono in vigore delle deroghe alla PAC per la guerra in Ucraina
(Rinnovabili.it) – Dopo due anni “eccezionali”, l’agricoltura europea potrebbe tornare alla normalità. Non stiamo parlando di rese e raccolti ma di esenzioni: quelle che Bruxelles ha garantito con grande generosità per aiutare il settore a fronteggiare l’impatto della guerra in Ucraina. Dopo la sospensione nel 2022, riconfermata per quest’anno, dal 2024 ritorneranno in vigore le misure previste dalla nuova politica agricola comune (PAC) per beneficiare clima e ambiente.
Lo ha annunciato il 31 agosto in commissione Agricoltura dell’Europarlamento il commissario Janusz Wojciechowski. “La Commissione non ha pensato di estendere” le esenzioni “perché la situazione del mercato è cambiata”, ha fatto sapere. Il motivo ufficiale dietro l’allentamento dei criteri della politica agricola comune, infatti, era l’esigenza di proteggere la sicurezza alimentare del continente vista l’incertezza nelle produzioni cerealicole di Ucraina e Russia. In realtà, solo circa il 20% del grano che l’Europa compra da questi paesi è destinato al consumo umano: 8 tonnellate su 10 sono per la zootecnia. Le deroghe, quindi, servono a salvare gli allevatori più che a evitare agli europei di fare la fame.
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Nel dettaglio, nell’ultimo biennio gli agricoltori europei hanno potuto approfittare di deroghe sull’obbligo di rotazione delle colture e su quello del 4% di aree non produttive sul totale della superficie disponibile. Si tratta di terreni a riposo, le fasce tampone, i boschi, i terrazzamenti che hanno importanza per rafforzare la biodiversità. Mentre da più parti si è messo in dubbio la loro utilità per aumentare in modo consistente la produzione alimentare.
Contro Wojciechowski è però pronto il consueto fuoco di fila da parte sia dei paesi UE sia delle organizzazioni dei produttori. Già a giugno 7 stati – Lettonia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Lituania e Polonia – avevano chiesto alla Commissione di prorogare le droghe alla PAC per il 2024. La motivazione? L’impatto della siccità (che si aggiungerebbe a quello del confitto in Ucraina). La società civile chiede invece il ritorno alla normalità.