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Pesticidi chimici, il PE chiede un taglio drastico in Europa

Image by Franck Barske from Pixabay

La discussione in corso nell’Unione Europea

La riduzione dei pesticidi chimici nell’Unione Europea è al centro del dibattito. Il Parlamento Europeo chiede di diminuirne l’uso e invita la Commissione a indicare un obiettivo ambizioso e vincolante per l’UE. Già nel 2019 aveva fatto una richiesta analoga per salvare le api.

Pesticidi e impatto ambientale dell’agricoltura

Questa richiesta rientra in una serie di misure per ridurre l’impatto ambientale del sistema alimentare e i danni economici dovuti agli effetti del cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità. I punti chiave della discussione sono tre: ridurre l’uso dei prodotti fitosanitari più pericolosi entro il 2030; vietare i prodotti chimici nelle aree sensibili, compresi gli spazi verdi urbani; aumentare la vendita quelli a basso rischio.

I membri della commissione Ambiente propongono di ridurre del 50% tutti i pesticidi, quelli ritenuti più pericolosi del 65%; la Commissione Europea ha proposto un obiettivo di riduzione del 50% per tutti i tipi di pesticidi rispetto alla media del periodo 2015-2017.

In particolare, i deputati vogliono vietare l’uso dei prodotti chimici – tranne quelli autorizzati per l’agricoltura biologica e il controllo biologico – in aree sensibili e all’interno di una zona cuscinetto di cinque metri negli spazi verdi urbani: parchi, aree ricreative, siti di interesse naturale. I pesticidi, pertanto, vanno considerati come ultima spiaggia, come stabilito anche nei principi per la gestione integrata dei parassiti.

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Attenzione ai parametri di sicurezza dei prodotti importati

Tuttavia, in alcuni casi l’agricoltura non può fare a meno di interventi di protezione contro parassiti o fitopatologie che, in assenza di opportuni trattamenti, distruggerebbero le coltivazioni. A tal fine, i deputati della commissione Ambiente vogliono che la Commissione Europea stabilisca un obiettivo per aumentare le vendite di pesticidi a basso rischio entro il 2030 e valuti dei sistemi per semplificare le autorizzazioni (le procedure attuali ostacolano la loro adozione).

Per quanto riguarda le importazioni, secondo la commissione Ambiente, entro dicembre 2025 la Commissione Europea deve esaminare le differenze tra i prodotti usati nell’UE e quelli usati nei Paesi Terzi: l’obiettivo è quello di garantire che i prodotti extracomunitari abbiano gli stessi parametri di sicurezza di quelli comunitari (una misura invocata da tempo dalle associazioni italiane degli agricoltori). Il Parlamento Europeo dovrebbe recepire il documento nella sessione plenaria di fine novembre; il passaggio successivo è l’avvio dei negoziati con gli Stati membri.

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