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Pesca, approvate le possibilità per il 2023

Il Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione Europea ha raggiunto l’accordo politico relativo ai Regolamenti per le possibilità di pesca per la campagna 2023. Il ministro Francesco Lollobrigida ha guidato la delegazione italiana

Foto di WikiImages da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Il Consiglio Agricoltura e Pesca (Agrifish) dell’Unione Europea è composto dai ministri dell’Agricoltura e della Pesca degli Stati membri dell’Unione Europea. Agrifish è competente in materia di politica agricola e della pesca. Dopo due giorni di negoziati i ministri hanno raggiunto l’accordo politico relativo ai Regolamenti per le possibilità di pesca per la campagna 2023 nelle acque UE e non UE, nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Rientrano nell’accordo anche alcuni stock ittici di acque profonde per il 2023 e il 2024.

I limiti di cattura per 200 stock commerciali

L’accordo tiene conto dei pareri scientifici disponibili, nel rispetto degli obiettivi della politica comune della pesca e dei piani pluriennali per i bacini marittimi. Prevede i limiti totali ammissibili di cattura (TAC) per oltre 200 stock ittici commerciali. Più di 100 stock nell’Atlantico e nel Mare del Nord sono gestiti congiuntamente con il Regno Unito; poiché le consultazioni sugli stock ittici condivisi sono ancora in corso, i limiti di cattura provvisori riguardano i primi tre mesi del 2023, in attesa di un accordo definitivo. Il Consiglio Agrifish ha convenuto di ridurre del 7% la pesca dei pescherecci da traino nel Mediterraneo occidentale per proteggere gli stock demersali (ovvero gli organismi marini che nuotano attivamente ma si trattengono nei pressi del fondale dove trovano il nutrimento). Sono considerati demersali seppie, merluzzi, naselli, triglie, spigole e alcuni crostacei come il gambero rosso.

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Gamberi di fondo, tonno rosso e anguilla

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida si è dichiarato soddisfatto dei risultati ottenuti. Ha guidato la delegazione italiana, che si è fortemente impegnata in difesa dei pescatori italiani e per la tutela delle imprese del settore ittico. Per quanto riguarda il Mediterraneo, l’accordo ha fissato la riduzione dei limiti di cattura del 3% per i gamberi di fondo (prevista inizialmente al 7%). Inoltre, è stata incrementata di più di 530 tonnellate la quota italiana di pesca del tonno rosso e mantenuta la possibilità di pesca dell’anguilla nel mese di dicembre, anche se si trova nella “red list” dell’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura).

Questo significa che è considerata una specie gravemente minacciata e protetta, la cui popolazione si è drasticamente ridotta. Per questo motivo i ministri hanno convenuto di vietare la pesca ricreativa e di estendere la chiusura per qualsiasi attività di pesca commerciale dell’anguilla a sei mesi nelle acque marine e nelle acque salmastre adiacenti in modo differenziato per tenere conto dei diversi periodi di migrazione nei diversi bacini marittimi.

Negoziati e buona volontà

«L’accordo è il frutto di due lunghe giornate di intensi negoziati e della buona volontà di tutti gli Stati membri. Si tratta del miglior risultato che potessimo ottenere per garantire continuità alle nostre flotte pescherecce senza compromettere gli impegni presi in materia di sostenibilità. Abbiamo dimostrato che il Consiglio è determinato a preservare e ripristinare gli stock ittici a livelli sostenibili e a proteggere nel contempo il futuro delle comunità che dipendono dalla pesca», ha dichiarato il ministro ceco dell’Agricoltura, Zdeněk Nekula.