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Pastificio Futuro, investire in fiducia per restituire dignità attraverso il lavoro

pastificio futuro
Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

di Isabella Ceccarini

Una risposta concreta alla domanda di una seconda possibilità

Pastificio Futuro ha appena aperto i battenti ed è già un caso, perché il laboratorio si trova all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo anche se ha un ingresso autonomo.

Tutto è nato il Giovedì Santo del 2013, quando Papa Francesco andò a visitare i giovani detenuti lavò loro i piedi. Il suo messaggio ai ragazzi fu «non lasciatevi rubare la speranza», ma con il pragmatismo che lo contraddistingue chiese «cosa possiamo fare?».

Una potenzialità di impiego per venti ragazzi

La società cooperativa sociale onlus Gustolibero – con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana (con i fondi dell’8 per mille) e di Caritas Italiana, e in sinergia con la Direzione dell’Istituto Penale Minorile Casal del Marmo, il Centro della Giustizia Minorile Lazio-Abruzzo-Molise e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità – ha risposto concretamente alla domanda del Papa.

Nel carcere c’era un edificio in disuso da lungo tempo che è stato abbattuto e completamente rifatto per adattarlo a laboratorio: 500 metri quadri, quattro essiccatori e una pressa che sono in grado di produrre fino a 220 chili di pasta all’ora.

Al momento nel laboratorio lavorano tre addetti: una detenuta (in virtù dell’art. 21 della legge sull’ordinamento penitenziario che regola il lavoro all’esterno del carcere), un ragazzo affidato ai servizi sociali e un altro che vive in comunità.

Per dare spazio alle persone la produzione non è molto meccanizzata: l’obiettivo è arrivare a impiegare in totale venti ragazzi.

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Pastificio Futuro, un lavoro per rompere con il passato

Chi sta per uscire dal carcere quasi sempre non ha in mano qualcosa che lo aiuti a intraprendere un percorso di vita e di lavoro nei confini della legalità: imparare un lavoro è una speranza per costruire un futuro che spezzi i legami con il passato (numerosi studi confermano che il lavoro abbassa drasticamente i tassi di recidiva).

Pastifico Futuro offre ai giovani detenuti l’opportunità di frequentare un corso di formazione professionalizzante che si traduce anche in una formazione ai valori della legalità: un esempio concreto della funzione rieducativa della pena, come è scritto nella Costituzione.

Casal del Marmo ha al suo interno anche altri progetti di reinserimento formativo che sono regolati da regolari contratti di lavoro: pasticceria, pizzeria, falegnameria, giardinaggio, parrucchiere.

Il cappellano don Nicolò Ceccolini cura i rapporti tra il carcere e il mondo esterno e seleziona i ragazzi, poiché devono uscire dal carcere e rientrare in autonomia, e questo richiede un investimento di fiducia. Il laboratorio, infatti, è esterno alla struttura detentiva vera e propria, pur essendo all’interno della cinta muraria.

I canali di vendita

Al momento Pastificio Futuro ha il punto vendita diretto a Casal del Marmo. La pasta è di ottima qualità e si sta lavorando alla creazione di una piattaforma per l’e-commerce; il prossimo obiettivo è vendere la pasta nei canali HoReCa e della grande distribuzione.

Non a caso, all’inaugurazione di Pastificio Futuro hanno presenziato tre famosi chef – Andrea Pasqualucci, Luciano Monosilio e Arcangelo Dandini – che hanno cucinato tre primi piatti tipici della tradizione romana.

Una ulteriore idea a cui si sta pensando è aprire un percorso formativo per i ragazzi delle scuole romane con un doppio valore: da un lato imparare a fare la pasta secca, dall’altro conoscere storie di chi ha avuto la forza di uscire dal tunnel e riprendere in mano le redini della propria vita.

La parola “futuro” vuole aprire una finestra sul dopo, sulla vita alla fine della detenzione. È guardare oltre l’errore: “c’è gusto a nutrire la speranza” è il messaggio che Pastificio Futuro intende veicolare e siamo certi che influenzerà positivamente la scelta di chi ha sbagliato ma vuole un’altra occasione.

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