di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Anno 1967, nasce la Cooperativa Agricola Produttori Ortofrutticoli formata da 11 produttori della zona di Cesena. Oggi sono 1.558, sparsi in giro per l’Italia. Fatturato: circa 280 milioni di euro l’anno. Stiamo parlando di Orogel, azienda leader della surgelazione che punta su tre eccellenze: prodotti italiani, qualità, sostenibilità. I primi prodotti surgelati nascono all’inizio degli anni Settanta, ma è nel 1978 che prende avvio il marchio che conosciamo oggi.
I prodotti, che arrivano soprattutto da Emilia Romagna, Veneto, Puglia e Basilicata, sono sinonimo di valorizzazione del territorio e rispetto per l’ambiente: dalla coltivazione alla trasformazione tutti i passaggi avvengono in Italia con il controllo totale della filiera. Ma non basta. Le coltivazioni sono biologiche e i processi di lavorazione sono all’insegna della sostenibilità. Un’idea delle quantità lavorate? Circa 140mila tonnellate l’anno.
Nulla avviene per caso: tutto questo è il frutto di una modernizzazione costante delle strutture e di continui investimenti in innovazione e tecniche di agricoltura sostenibile. 250 milioni di euro investiti in dieci anni hanno portato ottimi frutti: un risparmio di 300mila metri cubi d’acqua, il 70% di energia da fonti rinnovabili. Il packaging è 100% riciclabile, per i trasporti vengono impiegati mezzi alimentati a metano, la realizzazione della più grande cella frigorifera d’Italia riduce sensibilmente il rilascio di anidride carbonica, l’efficientamento degli impianti di produzione ha ridotto del 20% in dieci anni i consumi di energia elettrica e termica, tecniche di produzione innovative rendono le coltivazioni sempre più sostenibili.
La sostenibilità applicata alle persone
Facciamo un esempio del percorso di sostenibilità seguito da Orogel. Negli anni Ottanta è stato inaugurato il primo magazzino automatico a -40° per lo stoccaggio e la movimentazione dei surgelati, negli anni Novanta sono state impiegate le prime tecniche sperimentali per la produzione con sistemi biologici. Il passato di verdure Verdurì è un’icona dell’innovazione di prodotto, presentato nel pratico formato in gocce (ottenute con un procedimento brevettato) facili da dosare che permettono un uso senza sprechi.
Per Orogel, un prodotto agricolo deve essere quanto più possibile in sintonia con i ritmi della natura e limitare al massimo lo spreco di risorse. Con questo obiettivo nasce Orogel Green, un impegno di sostenibilità e di qualità garantite da tutti gli operatori della filiera che segue sei principi guida: rispettare la natura, l’ambiente e il territorio; applicare tecniche di coltivazione a basso impatto; ridurre i consumi idrici ed energetici; selezionare i terreni più vocati; analizzare e certificare i prodotti; garantire qualità e salubrità.
Un’azienda di questo tipo è sostenibile anche con le persone, e non solo per quello che riguarda la sicurezza sul lavoro, la salute e la valorizzazione di ognuno. Numerose le iniziative di welfare aziendale: premi di produzione, prestiti senza interessi, garanzie per i mutui, part time per maternità, buoni libri, doposcuola, centri estivi, buoni spesa, palestra interna, social housing. E l’impatto sulla società? Anche qui Orogel lascia un segno positivo con progetti di impegno sociale, solidarietà e cultura (Fondazione Fruttadoro Orogel), valorizzazione di attività culturali e sportive per i giovani (con il Consorzio Romagna Iniziative), servizi di aggiuntivi di welfare aziendale, aiuto finanziario ai soggetti più deboli (disabili, anziani) con la Fondazione Romagna Solidale Onlus.
C’è qualcuno che vuole vederci chiaro? Non ha che da partecipare a #lameravigliadiognigiorno e vedere in diretta tutto quello che c’è dietro un’azienda come Orogel: un vero e proprio progetto trasparenza.