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La produzione di olio d’oliva, tra siccità e grandinate

Secondo i dati di Confagricoltura, dopo un 2020 molto critico, la raccolta di quest’anno sembra essere in leggera ripresa anche se con differenze marcate tra le diverse aree del Paese

produzione di olio d’oliva

(Rinnovabili.it) – Un anno difficile, il 2020, anche per l’olio d’oliva. Secondo le stime di Confagricoltura, la raccolta di quest’anno sembra essere in leggera ripresa anche se con differenze marcate tra le diverse aree del Paese.

A detta degli operatori l’olio è di buona qualità, anche se si sono presentati problemi diversi a seconda delle regioni. Se da un lato l’umidità controllata ha limitato gli attacchi della mosca, dall’altro la siccità limiterà la resa.

I dati del Centro-Nord…

Il Nord è stato fortemente penalizzato dalle condizioni climatiche avverse. Prima le gelate che hanno ritardato le fioriture, poi le grandinate estive hanno causato perdite anche del 90% in Veneto e Lombardia. La Liguria stima perdite del 50% a causa delle fitopatologie, dimezzata la produzione anche in Emilia Romagna.

Situazione variegata al centro, a causa del clima e a seconda della disponibilità idrica. Lungo le coste della Toscana si stima circa il 50% della produzione potenziale; nelle zone interne si andrà al 30%, ma lo stato fitosanitario è sotto controllo. In Abruzzo, rispetto allo scorso anno, la produzione di olio registrerà un aumento del 10%. Calo importante in Umbria, anche se la qualità è ottima. Se per Marche e Sardegna si prevede una contrazione, nel Lazio la produzione è a macchia di leopardo (buona raccolta nelle province di Latina e Frosinone, volumi più bassi a Rieti, Viterbo e Roma), ma ci si aspetta una riduzione complessiva del 25% rispetto allo 2020.

…e quelli del Sud

La produzione di olio tiene nelle regioni meridionali, tranne che in Campania (-30%). In Molise, nonostante la siccità, si prevede un aumento del 10% e un prodotto di discreta qualità. In Puglia si annuncia un’annata di carica, ma con i volumi in parte condizionati dalla siccità. Nel Salento c’è grande attesa per i primi impianti di Favolosa (varietà resistente al batterio della Xylella Fastidiosa) che entrano in produzione quest’anno. In Sicilia c’è soddisfazione per lo stato fitosanitario, ma la quantità è variabile (la raccolta è appena iniziata). In Calabria la campagna presenta una situazione decisamente diversificata tra le diverse province.

«Il settore olivicolo-oleario è fortemente influenzato dai cambiamenti climatici estremi. Abbiamo avuto una stagione segnata da una diffusa siccità, in particolare nelle regioni meridionali, che ha favorito il contenimento delle problematiche fitosanitarie, ma che ha influenzato i volumi produttivi. Soltanto le prossime settimane, con il clima che ci sarà all’inizio dell’autunno, potranno chiarire l’andamento anche in termini di resa in olio» ha dichiarato Walter Placida, presidente della Federazione (FNP) Olio di Confagricoltura.

Aggiunge il presidente di UNAPOL (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), Tommaso Loiodice: «Mi auguro che si possano trovare le risorse finanziare da mettere a disposizione del comparto, per ampliare i sistemi di irrigazione in modo da affrontare meglio periodi di siccità che hanno caratterizzato la campagna attuale».