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Nutrinform Battery, l’app per l’alimentazione consapevole

La campagna di comunicazione “Nutrinform Battery – Il gusto di essere informati” lancia l’app dedicata a tutti i consumatori per conoscere e usare il sistema di etichettatura sostenuto dall’Italia in sede europea. Nessun alimento è escluso a priori, è una questione di dosi. Per adottare una dieta equilibrata basta seguire i consigli dei nutrizionisti contenuti nell’app

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Nutrinform Battery, l’etichetta FOP (front of pack) da apporre sulle confezioni dei prodotti alimentari di cui tanto si discute in sede europea, ora è anche un’app.

Nutrinform è l’alternativa italiana a Nutriscore, l’etichetta a semaforo proposta dalla Francia già adottata da sette paesi europei. La Commissione Europea sceglierà il modello definitivo di riferimento entro la fine del 2022.

I Ministeri dello Sviluppo economico, della Salute e delle Politiche agricole, alimentari e forestali hanno promosso la versione digitale dell’etichetta Nutrinform, che è stata realizzata in collaborazione con il CREA, l’Istituto Superiore di Sanità e i rappresentati del comparto agroalimentare.

L’app è scaricabile gratuitamente da App Store e Play Store (anche sui canali digitali) su cellulari e tablet e il suo uso è semplice e intuitivo.

L’app intuitiva che informa i consumatori

La campagna di comunicazione “Nutrinform Battery – Il gusto di essere informati” per il lancio della nuova app ha una testimonial d’eccezione: la campionessa olimpionica di nuoto Federica Pellegrini. L’etichetta proposta dall’Italia ha l’obiettivo di informare i consumatori sulle calorie e sui nutrienti degli alimenti e quindi metterli in grado di acquistare cibi adatti a una dieta equilibrata.

Nutrinform è tarata su un fabbisogno nutrizionale di 2mila kilocalorie giornaliere e prevede un tetto massimo di calorie, grassi totali e saturi, zuccheri e sale. Questi elementi sono indicati sia in grammi che in percentuale di riempimento delle batterie.

Inquadrando con la fotocamera del cellulare il codice a barre sulla confezione degli alimenti il consumatore può vedere la porzione consigliata dai nutrizionisti secondo i valori stabiliti dall’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) e confrontarla con la percentuale di calorie e nutrienti assunti nella giornata.

leggi anche Nutrinform Battery, le ragioni del sì

Ad esempio, abbiamo voglia di una carbonara? L’app ci dice cosa significa in termini nutrizionali. Poiché è in grado di sommare i valori di quello che mangiamo nella giornata, l’app suggerisce la porzione giusta per noi. Se facciamo bene i “compiti”, a fine giornata l’app ci dice se ci siamo nutriti in modo equilibrato o se dobbiamo correggere qualcosa.

Nutrinform non esclude nessun alimento

L’aspetto positivo del sistema italiano è che non esclude a priori nessun alimento: si può mangiare tutto purché nelle giuste dosi. Nutrinform richiede sicuramente un impegno da parte del consumatore mentre il semaforo Nutriscore dice a colpo d’occhio se un alimento va bene oppure no. Nutrinform aiuta il consumatore a conoscere i cibi, a ragionare su quello che mangia e a calibrare le scelte alimentari.

L’algoritmo di Nutriscore offre un giudizio “preconfezionato” che non considera l’apporto nutrizionale degli alimenti in rapporto a qualità e quantità.

Infatti non considera le porzioni effettive, ma si basa su uno standard di 100 grammi.

Ad esempio, l’olio d’oliva è bollato come nocivo mentre le bibite gassate (ricche di zuccheri e altri additivi) passano col verde; la differenza è che in una giornata l’olio si consuma a cucchiaini (sicuramente non 100 grammi), di bibite si bevono anche due lattine.

Anche i cibi processati sono promossi, però mangiare un quadratino di Parmigiano Reggiano sembra un atto di autolesionismo diabolico.

L’algoritmo di Nutriscore considera nociva la dieta mediterranea

Infine, il sistema Nutriscore boccia la maggior parte delle eccellenze alimentari europee, con un danno enorme dal punto di vista economico e di reputazione delle produzioni tradizionali.

Il suo algoritmo ritiene che la dieta mediterranea – considerata salutare dai nutrizionisti e riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco – sia addirittura nociva per la salute.

Le posizioni che sostengono i due sistemi sono duramente contrapposte, e con forti ricadute economiche.

Se davvero si vuole pensare alla salute dei consumatori, è opportuno abbandonare i preconcetti con poco fondamento scientifico e le motivazioni di ordine esclusivamente economico e adottare le scelte più sane seguendo i consigli degli esperti.