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Nuovo regolamento europeo per le IG, il primo ok dell’Europarlamento

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Un marchio di qualità per prodotti legati al territorio

(Rinnovabili.it) – La Commissione Agricoltura dell’Unione Europea ha adottato la sua posizione sul nuovo regolamento europeo per le indicazioni geografiche (IG) per proteggere i prodotti agricoli di qualità.

In particolare, il nuovo regolamento europeo riguarda la registrazione e la protezione delle indicazioni geografiche (IG) per vino, bevande alcoliche e prodotti agricoli. Il termine IG indica un marchio di origine assegnato dall’Unione Europea per identificare i prodotti che hanno qualità, caratteristiche o una reputazione dovuta a fattori naturali e umani legati al loro luogo di origine. Almeno una tra le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione del prodotto IG deve avvenire all’interno di una determinata area geografica.

Per avere diritto al marchio IG, il produttore deve attenersi alle rigide regole stabilite nel disciplinare di produzione; il rispetto di tali regole è garantito da un organismo di controllo indipendente.

Il registro delle IG dell’Unione Europea contiene quasi 3.500 voci. Il marchio IG non è una semplice questione di prestigio: il valore di vendita di un prodotto con una denominazione protetta è spesso doppio rispetto a prodotti simili senza certificazione.

Valore cultura ed economico

A tale proposito, il relatore Paolo De Castro ha dichiarato: «La cosiddetta economia delle IG vale, a livello europeo, quasi 80 miliardi di euro.  Non si tratta più solo di una questione culturale che riguarda pochi paesi o una regione, ma ha un significato economico, sociale e politico unico, creando valore senza la necessità di alcun finanziamento pubblico.

Con questo regolamento, rafforzeremo questo regime unico dell’UE, sempre più apprezzato dai consumatori europei e globali, aumentando la protezione, la promozione e la sostenibilità dei prodotti IG, riconosciuti in tutto il mondo come sinonimo di eccellenza e qualità, grazie alla passione e al savoir-faire dei nostri agricoltori e produttori».

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Proteggere le IG dagli abusi online

I deputati della Commissione Agricoltura hanno approvato norme per la protezione delle IG anche nella rete. Ad esempio, hanno adottato disposizioni per garantire che tutti i domini che abusano del nome di una IG siano automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che utilizza legalmente l’IG.

A tale scopo, l’EUIPO (l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale) dovrebbe istituire un sistema di allerta per monitorare la registrazione dei nomi di dominio.

La regola generale stabilisce che chi produce prodotti trasformati non può usare un’indicazione geografica nel nome di tali prodotti contenenti un ingrediente IG. In questi casi, l’uso dell’IG è consentito solo dietro autorizzazione di un’associazione di produttori.

Semplificazione delle procedure

Anche in questo campo ci sono problema di burocrazia. Per registrare una nuova IG, la Commissione impiega sei mesi. Per venire incontro alle esigenze di semplificazione dei produttori, i deputati propongono di ridurre tale periodo a cinque mesi e limitare il periodo di proroga a un massimo di tre mesi solo se è pienamente giustificato.

La maggior parte delle richieste di modifiche alle registrazioni IG esistenti dovrebbe essere gestita dalle autorità nazionali. In tal modo si potrebbe evitare un secondo passaggio alla Commissione con notevole snellimento e accelerazione delle procedure.

I deputati ritengono inoltre che la Commissione Agricoltura, in ragione della sua esperienza in materia, possa continuare ad amministrare il sistema delle IG anziché trasferirlo all’EUIPO.

Dichiarazione di sostenibilità

I prodotti agricoli che godono della denominazione IG si distinguono per la loro storia fatta di tradizioni e per le caratteristiche di sostenibilità.

Pertanto, i deputati propongono che i produttori spieghino il loro impegno per la sostenibilità sociale e ambientale nelle relazioni disponibili per i consumatori su un portale dell’UE appositamente dedicato a questo scopo.

Infine, i deputati chiedono l’attribuzione di maggiori responsabilità ai gruppi di produttori riconosciuti, ovvero designati dai Paesi UE e che agiscono come unico rappresentante per specifiche IG.

Tra queste responsabilità rientra lo stabilire le condizioni minime per l’uso di una denominazione IG o controllarne l’uso corretto. Le associazioni di produttori riconosciute dovrebbero inoltre poter ricevere contributi finanziari obbligatori da tutti i produttori di prodotti IG.

La relazione della Commissione Agricoltura sarà sottoposta al voto della plenaria del Parlamento, probabilmente durante la sessione 31 maggio-1° giugno.

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