In una lettera alla commissaria Kyriakides, le associazioni denunciano un passaggio chiave del processo di costruzione della valutazione d’impatto per le new genomic techniques (NGT): il sondaggio ai portatori d’interesse conteneva domande tendenziose, non svelava le opzioni di policy allo studio a Bruxelles ed era “unilaterale” e “inadeguato” allo scopo
40 ong europee contro la Commissione per il processo di deregolamentazione dei nuovi Ogm
(Rinnovabili.it) – I passi compiuti finora da Bruxelles per decidere la sorte dei nuovi Ogm in Europa? Sono “fatalmente sbagliati”. Segno che la Commissione ha dei preconcetti e vuole correre verso la deregolamentazione delle nuove tecniche di editing del genoma. Lo scrivono oltre 40 ong europee alla commissaria alla Salute e la Sicurezza alimentare, la cipriota Stella Kyriakides.
Il bersaglio della lettera delle associazioni è la valutazione d’impatto che l’esecutivo europeo sta preparando in vista della discussione sui nuovi Ogm. Buona parte del documento si baserà sulle opinioni dei portatori d’interesse. Inclusi molti degli autori della lettera. Peccato che il sondaggio con cui queste opinioni sono state raccolte fosse costruito in modo tendenzioso.
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Per i firmatari dell’appello, la survey “era già caratterizzato da forti pregiudizi per quanto riguarda il tono, il contenuto, le domande e le opzioni di risposta, che nel complesso sembravano essere formulate per indebolire la normativa vigente sugli Ogm”. Un sondaggio che è apparso “unilaterale” e quindi “inadeguato” per una seria valutazione della regolamentazione delle new genomic techniques (NGT), la dizione con cui l’UE chiama le più note new breeding techniques (NBT) – come mutagenesi e cisgenesi – da cui si possono ricavare Ogm 2.0.
“Le domande e le opzioni di risposta, gli scenari presentati e i testi di accompagnamento rivelano ancora una volta l’obiettivo apparentemente già fissato della deregolamentazione degli NGT. Sembra addirittura che alcune conclusioni definitorie siano state integrate nel sondaggio”, continuano le ong. Inoltre, il sondaggio non rivelava quali sono le opzioni di policy che la Commissione sta studiando. Fatto che rende più complicato, o impossibile, fornire delle risposte realmente informate nel sondaggio.
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Dal 2021 in Europa si è rimessa in moto, nemmeno troppo lentamente, una procedura di revisione della legislazione che riguarda i nuovi Ogm. Questi, allo stato attuale, sono assimilati agli Ogm “tradizionali” e quindi vietati. Lo ha stabilito la Corte europea di giustizia con una sentenza del 2018. Ma l’anno scorso uno studio richiesto dalla Commissione ha stabilito che le basi legali dietro lo stop ai nuovi Ogm sono traballanti ed è quindi necessaria una revisione. Il processo è iniziato subito, anche a causa delle pressioni di alcuni paesi membri e di gruppi di interesse come il sindacato europeo dell’agribusiness Copa-Cogeca.