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Norcia e Perugia Stranieri, alleanza sostenibile

L’Università per Stranieri di Perugia e il Comune di Norcia hanno siglato un’intesa per sostenere la rinascita socioculturale del territorio colpito dal sisma del 2016 e per ricostruire il tessuto produttivo locale in chiave sostenibile

Nicola Alemanno, sindaco di Norcia (a sinistra) e Valerio De Cesaris, rettore dell’Università per Stranieri di Perugia 

(Rinnovabili.it) – In Umbria, università e territorio si sono alleati per la sostenibilità. Nella sede della Regione Umbria, Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, e Valerio De Cesaris, rettore dell’Università per Stranieri di Perugia hanno siglato un protocollo di collaborazione per realizzare attività di formazione e ricerca, e per studiare e rendere operativi progetti di promozione internazionale delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche del territorio nursino.

Dietro alla firma del protocollo c’è anche la volontà di sostenere la rinascita socioculturale di un territorio duramente colpito dal sisma del 2016: una ricostruzione del tessuto produttivo locale che è importante quanto la ricostruzione di edifici e infrastrutture.

La collaborazione tra l’Università per Stranieri di Perugia e il Comune di Norcia era iniziata nel 2018, l’anno in cui fu attivato il corso di laurea triennale in Made in Italy, Cibo e Ospitalità (MICO). Il corso MICO è dedicato allo studio e alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare ed enologico italiano – con particolare attenzione all’Umbria – e alla cultura dell’ospitalità turistica. Temi tutt’altro che banali in un Paese come l’Italia, particolarmente apprezzato per la qualità del cibo e dell’accoglienza: un primato che va mantenuto con impegno e competenza, senza lasciare spazio all’improvvisazione.

Formazione per il turismo

Alla manifestazione IN ITALY – Festival delle culture del cibo e dell’ospitalità, che ogni anno il MICO organizza nell’Ateneo con diramazioni sul territorio umbro, prendono parte attiva anche enti e organismi del territorio. Lo scorso 30 giugno era stata organizzata una manifestazione in presenza per mostrare agli studenti dell’Università per Stranieri di Perugia (che arrivano da cinque continenti) i Piani intorno al monte Vettore nella meravigliosa fase della fioritura.

Il protocollo di collaborazione prevede anche iniziative per la valorizzazione in chiave formativa e progettuale del caso di resilienza urbana e socioculturale della città di Norcia con il sostegno scientifico del corso di laurea in Studi Internazionali per la Sostenibilità e la sicurezza sociale (SIS) dell’Università per Stranieri di Perugia. Il corso svilupperà progetti di rilancio turistico del territorio nursino che ha fondato su sostenibilità produttiva e abitativa i piani di rilancio post sisma.

L’Università per il rilancio del territorio

«Occorre promuovere non solo la rinascita materiale dei luoghi colpiti dal sisma del 2016, ma contribuire al loro rilancio socioculturale e turistico. L’Università per Stranieri di Perugia avrà un ruolo in tale processo con l’organizzazione di master finalizzati alla promozione del comprensorio nursino, insieme a corsi professionalizzanti, anche in lingua inglese, per attrarre studenti stranieri in quei luoghi e contribuire così a dare un orizzonte internazionale a Norcia e alle sue eccellenze. È questa oggi la missione dell’Università, contribuire a qualificare il territorio in cui insiste, formando professionalità in grado di operarvi», ha dichiarato il rettore Valerio De Cesaris.

Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ha apprezzato questa iniziativa dell’Università per Stranieri di Perugia. Un indubbio vantaggio per la città e l’occasione per ospitare studenti internazionali nel territorio. «In questo modo l’Università contribuisce a supplire alla destagionalizzazione del flusso di persone, con la presenza giovani qualificati, anche dall’estero. Norcia può essere la sede ideale per studiare e approfondire tematiche quali la cultura agropastorale, il turismo, l’identità dei piccoli borghi regionali, le tradizioni produttive e le eccellenze agroalimentari e enogastronomiche del nostro territorio. Tutto ciò può essere utile alla rinascita dei territori colpiti dal sisma e funzionale alle Università di Perugia, Perugia Stranieri, Camerino, Macerata e Ascoli Piceno per progettare un percorso condiviso verso la ricostruzione».