Il primo progetto europeo dedicato interamente alla montagna
Mount Resilience – Accelerating transformative climate change adaptation for higher resilience in European Mountain Regions – un progetto europeo che rientra nell’ambito del Programma Horizon HORIZON-MISS-2022-CLIMA-01-06 – ha l’obiettivo di sostenere l’agricoltura e ottimizzare le risorse idriche adattandosi al cambiamento climatico.
Ecosistemi vulnerabili
Le montagne coprono il 30% della superficie terrestre e ospitano il 17% della popolazione dell’Unione Europea, ovvero 1 cittadino europeo su 6 vive in zone montuose.
Siamo abituati a pensare alla montagna soprattutto in termini di vacanza e di relax. In realtà, la montagna fornisce risorse vitali alle comunità ma i suoi ecosistemi sono particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico a causa della mancata capacità di adattamento delle zone montane.
Mount Resilience si propone di colmare questa lacuna rafforzando la resilienza climatica della regione biogeografica montana europea e alpina in particolare.
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Mount Resilience, creazione di una banca dati e proposte di adattamento
Il budget di Mount Resilience – primo progetto europeo dedicato interamente alla montagna – è di 18 milioni di euro. Coordinato dal Polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano, durerà 4 anni e sei mesi.
I 47 partner provenienti da 13 Paesi europei che partecipano al progetto sono chiamati a creare una banca dati delle possibili azioni di adattamento agli effetti del cambiamento climatico nonché proporre politiche efficaci per le comunità e le regioni montane.
I temi di principale interesse dei comuni montani sono gli effetti del cambiamento climatico, il consumo idrico in agricoltura, il risparmio e l’efficientamento energetico, l’utilizzo del suolo e la tutela della biodiversità, il turismo invernale.
Condivisione di buone pratiche
Il progetto di ricerca affronta un tema cruciale, quello del cambiamento climatico, pone sfide crescenti e richiede precise strategie per affrontarlo, limitarne i danni e, se possibile, trarne anche qualche giovamento per il territorio. Per fare questo serve condividere le buone pratiche lavorando con le realtà locali e con gli stakeholder nazionali e internazionali.
Sei comunità pilota – Tirolo (Austria), Gabrovo (Bulgaria), Râu Sadului (Romania), Vallese (Svizzera) e Lapponia (Finlandia) e Regione Piemonte – dialogheranno con gli attori di impresa, pubblica amministrazione, ricerca e società civile, dando vita a processi partecipativi e di co-progettazione per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.
Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia (Italia), Catalunya (Spagna), Primorje-Gorski Kotar County (Croazia) e Podkarpackie (Polonia) saranno le quattro comunità che replicheranno le soluzioni tecnologiche e sociali di adattamento ai cambiamenti climatici testate dalle comunità pilota.
Per il Piemonte partecipano l’Università degli Studi e il Politecnico di Torino per elaborare soluzioni per l’agricoltura del territorio, in particolare quella dedicata alla coltivazione del riso e della frutta; collaborano anche la Coutenza Canali Cavour e il Consorzio del Pesio.