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Mount Resilience, progetto di adattamento al cambiamento climatico per le aree montane

Il progetto europeo Mount Resilience rientra nell’ambito del Programma Horizon. Gli ecosistemi di montagna sono particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico: l’obiettivo del progetto è rafforzare la resilienza climatica della regione biogeografica montana europea e alpina in particolare

Image by Pfüderi from Pixabay

Il primo progetto europeo dedicato interamente alla montagna

Mount Resilience – Accelerating transformative climate change adaptation for higher resilience in European Mountain Regions – un progetto europeo che rientra nell’ambito del Programma Horizon HORIZON-MISS-2022-CLIMA-01-06 – ha l’obiettivo di sostenere l’agricoltura e ottimizzare le risorse idriche adattandosi al cambiamento climatico.

Ecosistemi vulnerabili

Le montagne coprono il 30% della superficie terrestre e ospitano il 17% della popolazione dell’Unione Europea, ovvero 1 cittadino europeo su 6 vive in zone montuose.

Siamo abituati a pensare alla montagna soprattutto in termini di vacanza e di relax. In realtà, la montagna fornisce risorse vitali alle comunità ma i suoi ecosistemi sono particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico a causa della mancata capacità di adattamento delle zone montane.

Mount Resilience si propone di colmare questa lacuna rafforzando la resilienza climatica della regione biogeografica montana europea e alpina in particolare.

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Mount Resilience, creazione di una banca dati e proposte di adattamento

Il budget di Mount Resilience – primo progetto europeo dedicato interamente alla montagna – è di 18 milioni di euro. Coordinato dal Polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano, durerà 4 anni e sei mesi.

I 47 partner provenienti da 13 Paesi europei che partecipano al progetto sono chiamati a creare una banca dati delle possibili azioni di adattamento agli effetti del cambiamento climatico nonché proporre politiche efficaci per le comunità e le regioni montane.

I temi di principale interesse dei comuni montani sono gli effetti del cambiamento climatico, il consumo idrico in agricoltura, il risparmio e l’efficientamento energetico, l’utilizzo del suolo e la tutela della biodiversità, il turismo invernale.

Condivisione di buone pratiche

Il progetto di ricerca affronta un tema cruciale, quello del cambiamento climatico, pone sfide crescenti e richiede precise strategie per affrontarlo, limitarne i danni e, se possibile, trarne anche qualche giovamento per il territorio. Per fare questo serve condividere le buone pratiche lavorando con le realtà locali e con gli stakeholder nazionali e internazionali.

Sei comunità pilotaTirolo (Austria), Gabrovo (Bulgaria), Râu Sadului (Romania), Vallese (Svizzera) e Lapponia (Finlandia) e Regione Piemonte – dialogheranno con gli attori di impresa, pubblica amministrazione, ricerca e società civile, dando vita a processi partecipativi e di co-progettazione per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.

Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia (Italia), Catalunya (Spagna), Primorje-Gorski Kotar County (Croazia) e Podkarpackie (Polonia) saranno le quattro comunità che replicheranno le soluzioni tecnologiche e sociali di adattamento ai cambiamenti climatici testate dalle comunità pilota.

Per il Piemonte partecipano l’Università degli Studi e il Politecnico di Torino per elaborare soluzioni per l’agricoltura del territorio, in particolare quella dedicata alla coltivazione del riso e della frutta; collaborano anche la Coutenza Canali Cavour e il Consorzio del Pesio.