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Modifica del microbioma e resistenza delle piante alle malattie

Uno studio internazionale dimostra che modificare il microbioma delle piante le rende meno vulnerabili alle malattie. Una pianta sana è più forte e ha meno bisogno di fertilizzanti e pesticidi: un importante passo avanti per un’agricoltura più produttiva e sostenibile

microbioma
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Potenziare i batteri buoni

Il microbioma è il patrimonio genetico dei microrganismi presenti nel terreno. I microrganismi sono fondamentali per la vita sulla Terra. Poiché sono presenti tanto negli esseri umani quanto nei suoli e nelle piante, è facile comprendere perché è necessario un approccio olistico alle questioni che riguardano l’ambiente: la salute dell’uomo e dell’ecosistema sono due parti di un unico sistema, secondo la visione One Health.

L’influenza del microbioma sulla salute

Dato il crescente riconoscimento dell’importanza del microbioma, esistono numerosi studi in proposito. Ad esempio, per quanto riguarda gli esseri umani, si studiano i microrganismi che vivono nel nostro corpo.

È il caso del microbioma intestinale che influenza il nostro metabolismo e quindi determina anche la nostra salute generale, il sistema immunitario e la nostra probabilità di ammalarci. Il microbioma condiziona perfino il nostro umore. Lo stesso discorso vale anche per le piante che ospitano batteri, funghi, virus e altri microrganismi nelle radici, negli steli e sulle foglie: il microbioma influenza la loro salute e di conseguenza la loro vulnerabilità alle malattie.

Aumentare i batteri “buoni”

Lo studio Microbiome homeostasis on rice leaves is regulated by a precursor molecule of lignin biosynthesis presenta i risultati di una ricerca condotto da un’équipe internazionale composta da ricercatori cinesi, dell’Università di Southampton (Regno Unito) e dell’Università Tecnologica di Graz (Austria).

La rivista scientifica “Nature Communications” ha pubblicato i risultati della ricerca: gli scienziati hanno modificato il microbioma di una pianta per aumentare il numero di batteri benefici che la proteggono da quelli dannosi. L’équipe ha modificato il microbioma delle colture di riso, ma i risultati si possono applicare anche ad altre colture. Nello specifico, lo studio ha evidenziato che i microbi che aumentano l’apporto di nutrienti alle colture potrebbero ridurre la necessità di fertilizzanti sintetici e la dipendenza dai pesticidi.

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Un passo avanti verso una produzione agricola sostenibile?

La biomassa di alcune specie vegetali è costituita per oltre il 30% da lignina, un polimero complesso presente nelle pareti cellulari delle piante. I ricercatori hanno scoperto che la presenza o meno di questo gene influenza la composizione del microbioma aumentando o diminuendo la presenza dei batteri buoni. Hanno poi sottoposto le piante a Xanthomonas oryzae, un agente patogeno che causa la peronospora batterica nelle colture di riso, e sono risultate molto più resistenti rispetto al riso selvatico.

In Asia la peronospora batterica è molto comune e può portare alla perdita della resa e per ovviare a questo problema le colture di riso sono irrorare con pesticidi molto inquinanti. Un microbioma in grado di proteggere le piante sarebbe un passo avanti per la sicurezza alimentare e per la protezione dell’ambiente, quindi per la produzione agricola sostenibile.