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ENEA-FOS: un “Microcosmo” per la coltivazione indoor e in ambienti estremi

Sviluppato un simulatore di campo hi-tech, unico in Italia, che rende possibile la coltivazione indoor anche di piante legnose. Il sistema è in grado, grazie all’intelligenza artificiale, di gestirsi in autonomia

microcosmo coltivazione indoor
Credit: ENEA

(Rinnovabili.it) – Nuovo sostegno per “Microcosmo“, lo speciale simulatore di campo hi tech targato Enea e Fos. Il progetto si è aggiudicato, infatti, un finanziamento da parte della Provincia autonoma di Bolzano, per sviluppare applicazioni di IA in campo agronomico ed entomologico.

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Di cosa si tratta? Di uno speciale sistema, modulare e componibile, che consente di allevare piante in un ambiente confinato, controllando e gestendo tutte le condizioni microambientali. La tecnologia impiegata permette di coltivare al chiuso, su terra, un’ampia gamma di vegetali come patate, lattuga, basilico ma anche piante legnose come l’olivo.

Luigi d’Aquino, ricercatore del Centro Enea di Portici e inventore del Microcosmo, spiega che “si tratta di un vero e proprio simulatore hi-tech, unico in Italia, che permette la crescita di piante in ambienti normalmente inadatti alla coltivazione, come aeroporti, metropolitane e centri commerciali, ma anche ‘estremi’ come aree desertiche e glaciali o nell’ambito di missioni spaziali”.

Microcosmo riesce a gestire la crescita attraverso un apparato hi-tech con sensori per il controllo dei parametri vitali (es.umidità e temperatura) e luci a LED regolate sulle lunghezze d’onda più adatte alla sviluppo di ogni singola pianta. Uno degli elementi qualificanti del progetto è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’integrazione dell’IoT. Questi due strumenti messi assieme permettono al sistema di gestirsi in autonomia. “Uno strumento molto prezioso per il settore agricolo – aggiunge d’Aquino – soprattutto in questa fase storica, durante la quale si dovranno affrontare criticità legate ai cambiamenti climatici e al consumo di suolo”.

La tecnologia utilizzata, brevettata da Enea, è stata sviluppata grazie al Progetto ISAAC, finanziato con circa 4,7 milioni di euro dal PON Imprese & Competitività 2014/2020 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per D’Aquino questa “felice collaborazione che da anni ENEA porta avanti con il Gruppo FOS dimostra, con i risultati ottenuti, quanto la ricerca possa aiutare non solo le aziende coinvolte in processi che da sole non potrebbero sostenere per mancanza di fondi e know-how, ma anche che il sistema Paese può trarne vantaggio sia a livello di ricerca applicata che di industria”. 

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