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L’UE blocca lo sdoganamento degli OGM 2.0 se i Ventisette non approvano il taglio dei pesticidi

Un funzionario della Commissione fa filtrare a Euractiv la posizione dell’esecutivo UE per resistere alle pressioni crescenti dell’agribusiness e di buona parte dell’Europarlamento

OGM 2.0: UE, senza tagli ai pesticidi niente ok al gene editing
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(Rinnovabili.it) – Se affossate i tagli ai pesticidi e le misure per migliorare gli ecosistemi non sdoganeremo gli OGM 2.0. La proposta sulle tecniche di editing genetico di nuova generazione (in Italia note come tecniche di evoluzione assistita o TEA), prevista per giugno, è vincolata a doppio filo con i provvedimenti che puntano a ridurre del 50% l’uso di prodotti fitosanitari entro il 2030 e a ripristinare gli ambienti europei. Prendere o lasciare. È il messaggio che la Commissione manda ai Ventisette e alle pattuglie di eurodeputati più riottose e decise a difendere l’agribusiness.

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“Se il Parlamento europeo dice di rifiutare il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, che bisogno c’è di avere questa proposta sugli NGT?”, le New Genomic Techniques con cui l’UE chiama il gene editing avanzato. È la domanda retorica che un funzionario dell’esecutivo europeo, rimasto anonimo, ha consegnato al portale Euractiv.

La motivazione? I provvedimenti sono “chiaramente collegati”: ridurre i pesticidi in quelle proporzioni è possibile se si usa, tra le altre soluzioni, anche l’introduzione degli OGM 2.0. Cioè varietà vegetali modificate geneticamente per resistere meglio all’aggressione di insetti e malattie.

Chi spinge sugli OGM 2.0 in Europa

La presa di posizione di Bruxelles arriva dopo mesi di pressioni crescenti da parte soprattutto (ma non esclusivamente) del Partito popolare europeo, gruppo su cui l’agribusiness ha molta presa. L’intenzione è di modificare profondamente il pacchetto di misure in cui è contenuto il taglio draconiano dei pesticidi e il provvedimento a difesa degli ecosistemi degradati perché segherebbero le gambe all’agricoltura europea. Ma con la richiesta di più gradualità (com’è già avvenuto con la riforma della PAC, la politica agricola comune) si prova a snaturare le misure, lasciando scappatoie sufficienti per salvare lo status quo.

Di contro, l’agribusiness chiede a gran voce lo sdoganamento degli OGM 2.0, usando una retorica che li presenta come soluzione di adattamento alla crisi climatica (ad esempio, per creare varietà più resistenti alla siccità) o strumento necessario per realizzare il Green Deal. Una motivazione, quest’ultima, che è quella sposata dalla Commissione.

“Se la proposta sui pesticidi chimici è bocciata, qual è il vero valore aggiunto delle NGT?”, si chiede quindi il funzionario che ha parlato con Euractiv. La proposta sugli OGM 2.0, sostiene, dovrebbe essere presentata solo per le “giuste ragioni”, non semplicemente “perché lo stanno facendo i cinesi e gli americani”.