Il Ministero dell’Ambiente ha autorizzato sette regioni a liberare l’antagonista naturale di un flagello ormai ben noto in Italia, la Cimice Asiatica. La lotta biologica è iniziata nel modenese con 110 esemplari immessi nell’ecosistema
Sono state liberate nel modenese le prime 110 Vespe Samurai per combattere il flagello della Cimice Asiatica
(Rinnovabili.it) – Nonostante la lotta biologica non dia sempre i risultati sperati, è stato firmato il Decreto Ministero dell’Ambiente che autorizza Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano e di Trento, a immettere negli ecosistemi sempre più colpiti dalla Cimice Asiatica (Halyomorpha Halys), il suo antagonista naturale, la Vespa Samurai (Trissolcus Japonicus), innocua sia per l’uomo che per gli altri animali.
Non avendo nemici naturali e al contempo essendo molto prolifica, “con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta”, la Cimice marmorata Asiatica è particolarmente dannosa per gli ecosistemi italiani. Questo fitofago alieno, che in un solo anno, il 2019, ha causato danni a oltre 48mila aziende agricole, può nutrirsi di più di 300 specie diverse di vegetali ed è resistente ai trattamenti fitosanitari.
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In questo caso il controllo biologico, messo in atto fin dalla metà del XIX secolo contro specifici fitofagi esotici, sembra essere inevitabile visto che la Cimice Asiatica, come sottolinea Coldiretti, ha portato a “740 milioni di danni a pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegi e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi”. Unito agli “eventi estremi, dal gelo alla siccità fino alla grandine” del 2020, che lo hanno già reso un anno particolarmente difficile per i frutteti, ha portato il Ministero dell’Ambiente all’approvazione della lotta biologica richiesta da Coldiretti.
Per salvare i raccolti sono state liberate le prime 110 vespe samurai, 10 maschi e 100 femmine, a Campogalliano, in provincia di Modena, “nei pressi di una siepe naturale […] adiacente ai frutteti di un imprenditore associato Coldiretti, coperti con reti monoblocco”. Ma il progetto è ben più ambizioso, infatti a livello nazionale saranno “712 i punti di diffusione nelle campagne di centinaia di migliaia di esemplari di vespa samurai […] dove sono state individuate le uova di cimice asiatica da aggredire”.
L’insediamento di queste vespe dovrà essere “diffuso e veloce” e affiancato da una difesa sia attiva che passiva, così da renderlo “un passo determinante nella lotta alla cimice asiatica”, come ha spiegato Luca Borsari, presidente di Coldiretti Modena. Per l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, questa “è in assoluto la prima iniziativa di lotta biologica così radicale” e vi sono “valide ragioni per ipotizzare buoni risultati”. Ci vorrà però del tempo per raggiungere gli obiettivi sperati e Ettore Prandini, presidente Coldiretti, indica come fondamentale “affiancare il sostegno delle Istituzioni alle imprese, per indennizzare i danni della cimice nel periodo transitorio”.
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