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LIFE SeedForce, un progetto europeo per salvare le piante dall’estinzione

LIFE SeedForce è un progetto europeo nato per rafforzare e salvare alcune specie botaniche a rischio che si trovano in Italia grazie alla collaborazione delle banche del germoplasma. Il progetto cerca anche di mantenere l’equilibrio tra attività umane e natura, tra cui rientrano quelle agricole non intensive che sono utili a conservare gli habitat naturali e seminaturali

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Foto LIFE SeedForce

Mantenere l’equilibrio uomo-natura

Biodiversità a rischio? Ci pensa LIFE SeedForceUsing SEED banks to restore and reinFORCE the endangered native plants of Italy. Questo progetto, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE, è nato per rafforzare e salvare alcune specie botaniche a rischio che si trovano in Italia grazie alla collaborazione delle banche del germoplasma.

L’idea di LIFE SeedForce è nata perché le 29 specie vegetali in pericolo si trovano nel nostro territorio ma rivestono un interesse comunitario. Oltre che in dieci regioni italiane, LIFE SeedForce interviene anche in alcune aree di confine come Francia, Slovenia e Malta. Dopo aver raccolto migliaia di semi, i botanici porteranno le nuove piantine in 76 siti della Rete Natura 2000 e incrementeranno le popolazioni di 29 specie vegetali che si trovano in condizioni critiche.

La Direttiva Habitat

La Rete Natura 2000 è una rete ecologica di zone di speciali di conservazione che l’Unione Europea ha istituito per la conservazione della biodiversità. La cosiddetta Direttiva Habitat del 21 maggio 1992 ha come  scopo la «salvaguardia della biodiversità mediante conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio degli Stati membri». Le attività umane non sono escluse dalle aree della Rete Natura 2000 perché la Direttiva intende garantire la protezione della natura tenendo anche conto «delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali».

In sostanza, la Direttiva vuole mantenere l’equilibrio tra attività umane e natura. Tra queste attività rientrano quelle agricole non intensive che sono utili a conservare gli habitat naturali e seminaturali (boschi, pascoli, aree ad agricoltura tradizionale). Possono essere proprietari dei siti Natura 2000 soggetti privati, purché ne assicurino una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico.

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Gli esperti coinvolti nel programma LIFE SeedForce

Il territorio italiano ospita 104 specie vegetali incluse nella Direttiva Habitat, e molte di esse sono endemiche, ovvero esclusive delle nostre regioni. Dal 2021, la realizzazione del progetto LIFE SeedForce coinvolge numerosi botanici, università, giardini botanici, banche dei semi, laboratori e parchi.

«Siamo molto soddisfatti dei progressi che LIFE SeedForce ha raggiunto fino a questo punto, consapevoli che siamo partiti ponendoci un traguardo piuttosto ambizioso, quello di mettere in sicurezza specie floristiche dall’alto valore conservazionistico. Per farlo, abbiamo messo per la prima volta a sistema le banche del germoplasma che, sul territorio nazionale, rappresentano un’eccellenza per le azioni di tutela della biodiversità. L’auspicio è anche quello di riuscire a dare sempre maggiore visibilità al mondo delle piante e delle specie vegetali, elementi basilari degli ecosistemi, ma poco riconosciuti. Per questo contiamo molto anche sulle attività di divulgazione e di formazione nelle scuole», ha spiegato Costantino Bonomi, botanico del MUSE e coordinatore di LIFE Seedforce.

Quando la raccolta dei semi interessa aree difficili da raggiungere vengono in aiuto i droni, che hanno consentito di mappare la presenza delle piante e di verificarne lo stato senza richiedere sopralluoghi eccessivamente impegnativi. Una volta raccolti i semi, i laboratori dell’università di Udine si occupano dell’analisi genetica: estraggono il DNA, stabiliscono la varietà genotipica fra le varie popolazioni di una medesima specie e scelgono i semi più adatti alla reintroduzione.