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L’etichetta consapevole di Too Good To Go combatte lo spreco

L’iniziativa Etichetta Consapevole di Too Good To Go inserisce in etichetta un’ulteriore specifica, “spesso buono oltre”, per rendere i consumatori più consapevoli del significato “da consumarsi preferibilmente entro” e diminuire lo spreco alimentare

Too Good To Go

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Osserva, annusa, assaggia. Grazie a questi pittogrammi esplicativi aggiunti da Too Good To Go sull’etichetta con il Termine Minimo di Conservazione (ossia con la dicitura“da consumarsi preferibilmente entro”), i consumatori sono incoraggiati a utilizzare i propri sensi prima di gettare nella spazzatura un prodotto contrassegnato con il TMC. L’iniziativa Etichetta Consapevole di Too Good To Go inserisce in etichetta un’ulteriore specifica, “spesso buono oltre”, per rendere i consumatori più consapevoli del significato “da consumarsi preferibilmente entro”.

Too Good To Go è un’applicazione presente in 15 Paesi scaricata da oltre 38 milioni di utenti. Le sue Magic Box contengono una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. In questo modo bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel possono recuperare e vendere online – a prezzi ribassati – il cibo ancora “troppo buono per essere buttato”.

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Il 63% degli italiani non conosce la differenza tra data di scadenza e TMC, contribuendo al 10% dello spreco alimentare in Europa (dove ogni anno si sprecano 9 milioni di tonnellate di cibo). Il danno non è solo etico o economico, ma anche ambientale perché lo smaltimento dei rifiuti alimentari genera ingenti emissioni di CO2 nell’atmosfera. 

Too Good To Go ha già promosso l’Etichetta Consapevole in Danimarca, Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito, Spagna e Portogallo per evitare che l’errata interpretazione delle diciture in etichetta si trasformi in spreco alimentare. A un anno dal lancio dell’Etichetta Consapevole in Danimarca, il 70% dei consumatori ha dichiarato di essere più consapevole sul tema e il 60% di aver sprecato meno cibo dopo essere venuto a conoscenza del problema grazie alla campagna di Too Good To Go.

Cibi scaduti da consumare senza rischi

Altroconsumo ha svolto un’indagine in Italia sulla conoscenza dell’etichetta. Ne è risultato che solo il 37% degli intervistati è consapevole che la data di scadenza “da consumarsi entro” attesta che consumare il prodotto oltre quella data può essere un rischio per la salute. 

«Il Termine Minimo di Conservazione “da consumarsi preferibilmente entro” indica la data entro la quale il prodotto alimentare conserva le proprie proprietà specifiche, in adeguate condizioni di conservazione. Moltissimi prodotti oltre la data riportata possono subire modificazioni organolettiche come sapore, odore o consistenza, ma possono essere comunque consumati senza rischi per la salute: se conservati bene si possono infatti mangiare anche dopo il termine minimo di conservazione e possiamo così evitare di buttare via tanto cibo che in realtà si può consumare senza pericolo. Utilizzare i sensi, per capire se il prodotto è molto deperito oppure ha odore o colore anomalo, rappresenta quindi una strategia utile per combattere lo spreco alimentare ed evitare che cibo ancora perfettamente ottimo rischi di essere buttato a causa di un’errata interpretazione della dicitura in etichetta», spiega Laura Rossi, Responsabile Scientifico Osservatorio sugli sprechi alimentari del CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Molte aziende hanno aderito all’iniziativa di Too Good To Go, come La Marca del Consumatore, alcuni prodotti a marchio NaturaSì,Salumi Pasini e WAMI. Altre aziende come Granarolo, Fruttagel, Bel Group, Gruppo VéGé, Raspini Salumi, Nestlé, Danone e Olio Raineri si sono impegnate ad aggiungere l’Etichetta Consapevole su alcuni loro prodotti nel corso del 2021. 

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«Il progetto Etichetta Consapevole, che si inserisce tra le azioni che stiamo portando avanti all’interno del Patto contro lo Spreco Alimentare lanciato a gennaio, è un passo importante, sia per il consumatore che per le aziende. La consapevolezza, quando si tratta di sprechi alimentari, a volte è la prima e più determinante arma per generare un impatto concreto”, conclude Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go.