Gli ossidi di azoto dispersi in atmosfera dai nutrienti di sintesi pesano sulle emissioni dell’agricoltura più di quanto immaginiamo
Uno studio cinese ha monitorato con maggiore precisione le emissioni dell’agricoltura in serra
(Rinnovabili.it) – Coltivare in serra produce gas climalteranti in quantità maggiori di quanto si pensasse. Lo ha scoperto uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Istituto di Ecologia Applicata dell’Accademia Cinese delle Scienze. Dalla loro analisi emerge che le emissioni dell’agricoltura potrebbero essere più alte di quanto fino ad oggi immaginato, per colpa dei fertilizzanti azotati. Tutto dipende infatti da come si raccolgono i dati. Il team cinese ha utilizzato un sistema di monitoraggio automatico continuo ad alta frequenza per misurare lungo un intero anno le emissioni di N2O del suolo da una zona ricca di coltivazioni in serra a Shouguang, nella provincia del Shandong.
I ricercatori hanno scoperto che l’emissione annua di ossido di azoto dei suoli agricoli con sistemi di coltivazione al coperto è stata di circa 100 kg per ettaro. Un valore era molto più elevato rispetto alle rilevazioni svolte fino a quel momento. Il motivo? Di norma si usano metodi di campionamento manuale a bassa frequenza. Essendo meno precisi, questi metodi potrebbero aver sottostimato le emissioni fino al 17%.
La ricerca cinese è stata pubblicata sulla rivista Atmospheric Environment. Il lavoro dimostra che le emissioni di N2O provenienti dai solchi, dove insieme all’irrigazione si applicano i fertilizzanti, erano significativamente più elevate di quelle provenienti dai bordi rialzati adiacenti, dove si piantano le verdure. La capacità di recuperare i dati su porzioni così circoscritte del suolo ha permesso di far emergere con maggior chiarezza il potenziale impatto dei fertilizzanti azotati sul cambiamento climatico.
E infatti i ricercatori hanno attribuito le elevate emissioni N2O all’eccessivo utilizzo di questi nutrienti di sintesi. In parte, gioca un ruolo anche la copiosa irrigazione nei sistemi di colture protette. La pratica infatti intensifica i processi di nitrificazione e denitrificazione nel suolo. Le serre sono una realtà non solo in Cina, ma anche in Europa e in Italia. Basti pensare alla zona di Almeria in Spagna, chiamata anche “mar de plastico. Oppure alla piana del Sele in Campania o alla fascia trasformata in Sicilia. L’espansione di questo sistema produttivo è quindi un contribuente al riscaldamento globale che va più seriamente valutato e corretto.