(Rinnovabili.it) – La riduzione dello spreco alimentare non ha confini, è un problema che riguarda sia i Paesi ricchi che quelli con economie più fragili.
Un’esperienza interessante, ad esempio, è nata in Egitto nel 2019 con l’app Tekeya sviluppata da due giovani imprenditori, Menna Shahin e Maxim Haartsen. L’obiettivo è quello di ridurre lo spreco alimentare al Cairo e contemporaneamente sostenere le persone bisognose mettendo a loro diposizione i prodotti alimentari invenduti che altrimenti finirebbero nella spazzatura.
L’idea di Tekeya è nata sull’onda di esperienze analoghe di altri Paesi e Menna e Maxim hanno pensato di replicarla in Egitto. Inizialmente non è stato facile trovare dei partner, finché questi non hanno capito che l’idea poteva essere conveniente anche per loro.
Molta povertà e molto spreco
In Egitto il tasso di povertà è molto alto, circa il 30%, che significa che milioni di persone vivono nell’insicurezza alimentare. Soffrire la fame ha ripercussioni gravi anche sulla salute dei bambini: per più del 20% di loro la malnutrizione impedisce la normale crescita.
Questa situazione farebbe supporre uno spreco di cibo limitato, invece l’Egitto è uno dei Paesi che sprecano di più alti al mondo, al punto di rientrare nel 10% di quelli più spreconi. Infatti ogni anno vengono buttati circa 73 chili di cibo a persona.
Un periodo particolarmente critico per lo spreco di cibo è quello del Ramadan: circa la metà del cibo preparato per il pasto serale con cui i musulmani interrompono il digiuno non viene consumato.
Tekeya è un’app semplice…
Il funzionamento dell’app Tekeya è molto semplice. Prima di tutto si deve scaricare l’app e da qui si possono ordinare i cibi messi sulla piattaforma dai fornitori e dai ristoranti. Si paga un piccolo importo per la consegna oppure si può ritirare l’ordine in una delle otto postazioni di Tekeya presenti in città.
Ogni pasto costa la metà del normale prezzo di vendita. Il vantaggio è duplice: l’acquirente compra un pasto di qualità a un prezzo accessibile mentre fornitori e ristoranti incassano comunque qualcosa dalle porzioni in eccesso che altrimenti dovrebbero buttare. I numeri di Tekeya sono decisamente interessanti: finora hanno salvato ben 16mila pasti dalla spazzatura.
…che si può utilizzare da tutto il mondo
Per chi non può pagare l’ordinazione c’è un “percorso preferenziale”: gli utenti possono anche acquistare pasti da donare a uno degli enti caritatevoli certificati presenti al Cairo. Il fatto che Tekeya sia un’app, permette a chiunque da ogni parte del mondo di donare cibo e aiutare i fornitori locali a combattere lo spreco.
Gli utenti sono per la maggior parte giovani che hanno dimestichezza con la tecnologia e sono attenti all’ambiente, consapevoli che lo spreco alimentare inquina l’ambiente con le emissioni di CO2.