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La Gates Foundation e il Qatar investono nell’agricoltura resiliente

La Bill and Melinda Gates Foundation e il Fondo Statale per lo Sviluppo del Qatar investiranno fino a 200 milioni di dollari nei prossimi due anni per aiutare gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo ad adattarsi al cambiamento climatico. L’obiettivo è di lungo periodo: non si pensa di intervenire solo sull’oggi, ma di attrezzare le comunità rurali a diventare resilienti e capaci di reagire anche ai futuri eventi climatici avversi

acqua in agricoltura
via depositphotos.com

(Rinnovabili.it) – La Bill and Melinda Gates Foundation e il Fondo Statale per lo Sviluppo del Qatar hanno firmato un accordo con cui si impegnano a investire fino a 200 milioni di dollari nei prossimi due anni per aiutare gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo ad adattarsi al cambiamento climatico.

Grazie a questi progetti di sviluppo economico potranno costruire sistemi alimentari resilienti in grado di assicurare cibo, reddito e opportunità economiche ai piccoli produttori e alle loro comunità nelle terre particolarmente aride dell’Africa.

Allontanare la povertà e avviare una crescita economica equa

«Insieme possiamo impedire a milioni di persone di cadere nella povertà e nella fame a causa dei cambiamenti climatici e aumentare i rendimenti agricoli per avviare una crescita economica equa dove è più necessaria» ha dichiarato Bill Gates a proposito della partnership con il Fondo Statale per lo Sviluppo del Qatar.

Il nome della partnership strategica è Nanmo, che in arabo significa crescere insieme. Un nome che dimostra l’intenzione di una collaborazione dal basso, non di una pioggia di denaro dall’alto.

L’accordo tra Gates Foundation e Quatar ha stabilito 4 aree chiave in cui articolare il progetto di sviluppo locale: equità, come motore principale per la crescita inclusiva; impresa, per creare posti di lavoro e ridurre la povertà; agricoltura, come fonte primaria di cibo, lavoro e reddito; accesso a tecnologie, strumenti finanziari e best practice emergenti come motore di produttività, nutrizione e adattamento climatico.

Introdurre nuove tecnologie agricole

Le comunità dell’Africa sub-sahariana dipendono dall’agricoltura sia per il cibo che per il reddito: la partnership tra Gates Foundation e Quatar è volta a introdurre nuove tecnologie agricole che siano applicabili nelle zone dove il clima è particolarmente sfavorevole all’agricoltura.

L’obiettivo è di lungo periodo: non si pensa di intervenire solo sull’oggi, ma di attrezzare le comunità rurali a diventare resilienti e capaci di reagire anche ai futuri eventi climatici avversi.

«Il cambiamento climatico sta già avvenendo. Stiamo già assistendo a siccità e inondazioni più frequenti, condizioni meteorologiche meno prevedibili», ha affermato Mark Suzman, amministratore delegato della Gates Foundation.

Proprio le donne sono oggetto di particolare attenzione in questo progetto di sostegno allo sviluppo. Ad esempio, Gates Foundation e Quatar hanno deciso di insegnare alle contadine più povere ad allevare polli a “doppio uso”, cioè sia da carne che da uova.

Progetti in linea con gli SDGs dell’Agenda 2030

«Un fiorente settore agricolo genera crescita economica, ma tale crescita non avvantaggia automaticamente tutti allo stesso modo.

Nanmo non riguarda solo la protezione dell’agricoltura dai cambiamenti climatici, vuole anche di assicurarsi che i piccoli agricoltori, tra cui milioni di donne, possano sollevarsi dalla povertà e investire in un futuro migliore per le loro famiglie e le loro comunità», ha affermato Melinda French Gates, co-presidente della Gates Foundation.

La partnership Gates e Quatar finanzierà anche progetti per ottenere un impatto su più obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, tra cui riduzione della povertà (Goal 1), sconfiggere la fame (Goal 2), acqua pulita e servizi igienico-sanitari (Gola 6), emancipazione economica delle donne (Goal 5) e dei giovani.

Investimenti particolarmente importanti in un momento in cui i conflitti in una parte del mondo possono minacciare la sicurezza alimentare globale.