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La finanziaria e l’impatto sull’agroalimentare

Foto di Zoe Schaeffer su Unsplash

(Rinnovabili.it) – Approvata alla Camera e in attesa del passaggio finale in Senato, la manovra finanziaria assegna oltre due miliardi di euro a misure che avranno impatto sull’agroalimentare italiano. Ci si augura che tutto venga confermato, a tutela di un settore strategico per la crescita del Paese.

Innovazione e fondi per i soggetti fragili

Come rileva Coldiretti, 225 milioni sono destinati ai progetti di innovazione – robotica, piattaforme e infrastrutture 4.0 –, mentre 500 milioni vanno a costituire un fondo per il 2023 per sostenere gli acquisti di prodotti alimentari di prima necessità da parte di soggetti con Isee non superiore a 15mila euro.

Di grande importanza, sottolinea Coldiretti, è il fondo per la sovranità alimentare. Il budget va a «rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare italiano.

Tra gli interventi previsti ci sono interventi per valorizzare il cibo italiano di qualità, ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, sostenere le filiere e garantire la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari in caso di crisi di mercato».

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Caro energia

Un’altra disposizione che trova il consenso di Coldiretti è quella relativa al caro energia, che sta mettendo in grave difficoltà le imprese del settore agroalimentare. Per il primo trimestre 2023 viene riconosciuto il credito d’imposta in favore delle imprese agricole, della pesca e dei contoterzisti pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati.

Il credito di imposta è riconosciuto anche per la spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali.

Sempre a proposito di energia, la finanziaria prevede di prorogare e potenziare i crediti d’imposta per le imprese “non energivore” con contatori di potenza superiore ai 4,5 kW (35% energia utilizzata nel primo trimestre 2023) e per le imprese per l’acquisto di gas (45% del gas consumato nel primo trimestre del 2023). È anche ridotta l’Iva sul gas metano per usi civili e industriali (5%) per il primo trimestre 2023.

Annullati, inoltre, gli oneri generali per il sistema elettrico e ridotti quelli di sistema gas e della tassazione sui mezzi di trasporto agricoli.

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Settore della pesca

La finanziaria prevede anche sostegni a favore del settore della pesca, anch’esso fortemente provato dalla crisi dei consumi e dall’impennata dei costi energetici.

È riconosciuta un’indennità giornaliera onnicomprensiva, pari a trenta euro per l’anno 2023, per ciascun dipendente, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, in caso di sospensione dal lavoro derivante sia da misure di arresto temporaneo obbligatorio che di arresto temporaneo non obbligatorio, nel limite di 30 milioni di euro per l’anno 2023.

Coldiretti ritiene rilevante anche il rinvio al 1° gennaio 2024 dell’entrata in vigore della plastic tax (l’imposta sui manufatti in plastica monouso) e della sugar tax (l’imposta sul consumo di bevande analcoliche).

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Giudizio complessivamente positivo

Tra i punti a favore della finanziaria, Coldiretti mette anche «l’istituzione del Fondo per il contrasto al consumo di suolo, la rimodulazione dell’aumento delle accise sui tabacchi e delle imposte di consumo sui prodotti succedanei da fumo, il rifinanziamento dei contratti di sviluppo anche per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, la proroga della rideterminazione dei valori delle partecipazioni in società non quotate e di acquisto dei terreni posseduti al 1° gennaio 2023 mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva».

Soddisfatto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini: «Una finanziaria nel complesso positiva poiché il Governo è riuscito a dedicare la giusta attenzione al settore agroalimentare, attraverso importanti novità e la conferma di misure strategiche per il sostegno delle attività imprenditoriali agricole.

Avremmo tutti voluto certamente qualcosa di più, ma occorre tenere conto dei limiti e della situazione economica del Paese».

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