Kilometro Verde è la più grande vertical farm d’Europa, in grado di produrre 85 milioni di piante all’anno. Una felice combinazione di innovazione e sostenibilità che ha cercato di combinare il gusto del prodotto con un giusto rapporto qualità-prezzo
Insalata di qualità tutto l’anno
(Rinnovabili.it) – Con Kilometro Verde nasce la vertical farm più grande d’Europa in grado di coltivare 85 milioni di piante in un anno. L’investimento è ingente: dei 32 milioni di euro complessivi che il fondatore Giuseppe Battagliola – che vanta un passato nella IV gamma – ha deciso di scommettere su Kilometro Verde, una parte arriva da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Per la precisione, da Ismea arrivano 1 milione sotto forma di equity e 5 sotto forma di prestito.
L’impianto si trova a Verolanuova, in provincia di Brescia, nella sede dismessa dal marchio di abbigliamento sportivo Agiesse.
I tecnici superspecializzati di Kilometro Verde
Tutti i 50 dipendenti sono tecnici superspecializzati nella coltivazione idroponica, ovvero un sistema che non ha bisogno di terra ma solo di acqua (poca) con l’aggiunta di sali minerali che fornisco alle piante il nutrimento necessario. Niente pesticidi perché la coltivazione avviene in ambiente controllato e quindi senza contaminazioni.
L’insalata viene confezionata pronta all’uso senza che sia necessario lavarla: imbustata subito dopo il taglio si mantiene fresca più a lungo. Inoltre, poiché questo tipo di coltivazione non dipende dalla stagionalità e non risente di eventuali variazioni climatiche, è disponibile tutto l’anno garantendo sempre il medesimo livello di qualità.
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“Petali, l’insalata che non c’era”
Il nome è divertente: “Petali, l’insalata che non c’era”. Una intensa ricerca ha permesso di selezionare insalate a foglia spessa, croccanti e saporite, ma anche di valutare un giusto rapporto qualità-prezzo.
I nostri lettori già conoscono l’agricoltura verticale, che rappresenta una nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile. Oltre alle virtù fin qui elencate, non va sottovalutato il fatto che l’agricoltura verticale si può praticare dovunque: ad esempio, un impianto attrezzato in prossimità dei centri urbani permette di produrre praticamente a chilometro zero.
La confezione è compostabile nella carta ma nel tempo si vorrebbe riuscire a produrre un imballaggio biodegradabile.
Agricoltura verticale, combinazione di innovazione, sostenibilità
I consensi nei confronti del progetto di Kilometro Verde sono unanimi. Se Coldiretti apprezza da un lato i progetti innovativi che possono rispondere alle esigenze del presente, dall’altro sottolinea l’importanza della creazione di una rete di collaborazione tra agricoltura, industria e distribuzione.
Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sostenibilità Alimentare e delle Foreste, vede nel progetto di Kilometro Verde molti aspetti positivi: ridurre impatto ambientale, azzerare l’uso di pesticidi, diminuire il consumo idrico, non consumare suolo, recuperare aree dismesse.
In questa felice combinazione di innovazione e sostenibilità, come potremmo definire l’insalata di Kilometro Verde? Forse il superamento della IV gamma o la sua evoluzione?