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Italia e Francia, accordo sull’agroalimentare

Siglato tra Italia e Francia il “Trattato del Quirinale”. Tra i punti chiave dell’accordo, favorire la transizione dei sistemi agroalimentari, promuovere le denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche registrate nell’Unione Europea e l’impegno a combattere l’agropirateria. Accolta con grande interesse l’apertura al dialogo sull’etichettatura Nutriscore

italia e francia
Credits: Quirinale

(Rinnovabili.it) – Italia e Francia impegnate insieme per tutelare l’agroalimentare. Il “Trattato del Quirinale” è stato siglato in un clima di grande cordialità e distensione, con grande disponibilità da entrambe le parti per trovare linee comuni.

Del resto, Italia e Francia sono Paesi “cugini” che hanno molte similitudini e, come spesso accade tra parenti, alcune divergenze. L’importante è avere la volontà di superarle.

Identità di vedute sulla transizione dei sistemi agroalimentari

Tra i punti comuni quello di favorire la transizione dei sistemi agroalimentari. I due Paesi «agiscono di concerto a livello europeo per favorire la resilienza, la sostenibilità e la transizione del sistema agricolo e agroalimentare, garantendo al contempo la sovranità alimentare dell’Unione Europea.

In proposito, esse sostengono misure a favore della lotta contro gli sprechi alimentari e la gestione del rischio, nonché i progetti di sviluppo sostenibile nell’ambito delle filiere agroalimentari e dell’agricoltura biologica, con l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia della fertilità e della biodiversità del suolo. Le Parti s’impegnano altresì a sostenere progetti di lotta alla deforestazione, in particolare in seno al Partenariato delle dichiarazioni di Amsterdam».

Combattere l’agropirateria

Come ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, si tratta di «un impegno di assoluto rilievo e, allo stesso tempo, il riconoscimento del ruolo che l’agricoltura e il sistema agroalimentare rivestono per l’economia nei due Paesi.

Gli agricoltori italiani e francesi sono ai primi posti, in ambito europeo, per valore complessivo della produzione agricola e per valore aggiunto. Grazie a una tradizione alimentare ineguagliabile, i prodotti in arrivo dall’Italia e dalla Francia sono tra i più apprezzati dai consumatori su scala globale».

Inoltre, come evidenziato da Coldiretti, Italia e Francia «si impegnano a sostenere, proteggere e promuovere, sia nell’Unione Europea che nei Paesi terzi, a livello bilaterale, plurilaterale e multilaterale, le denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche registrate nell’Unione Europea». Si tratta di un passaggio molto importante del Trattato: combattere il fake food non solo protegge i consumatori ma anche l’economia, e quindi l’occupazione, delle filiere agroalimentari.

Italia e Francia si contendono il primato in molti settori dell’agroalimentare: l’agropirateria non colpisce solo i prodotti italiani (tra i più imitati ci sono parmigiano, mozzarella, prosecco, salame, pecorino), ma anche quelli francesi (dallo Champagne al Bordeaux, dal Beaujolais al Cognac fino al Brie e al Camembert).

Apertura sul Nutriscore

Dal 1° gennaio 2022 inizierà il semestre di presidenza francese dell’Unione Europea. Molto importante, secondo Confagricoltura, «l’obiettivo programmatico annunciato dal governo di Parigi a proposito della cosiddetta “clausola a specchio”, da inserire negli accordi commerciali dell’Unione con i Paesi terzi». Questa prevede che, per accedere al mercato unico, le importazioni agroalimentari dovranno rispettare le regole UE in materia di sicurezza alimentare, tutela sociale e protezione delle risorse naturali.

Un’apertura è stata dimostrata anche a proposito dell’etichettatura Nutriscore sulla quale è in corso una sorta di braccio di ferro in Europa e sulla quale il premier italiano Mario Draghi ha espresso le sue perplessità: il sistema è ritenuto fuorviante e non tutela i consumatori, poiché esclude dalla dieta i prodotti sani.

Nonostante le indubbie divergenze, è positiva la disponibilità al dialogo per cercare di superare le differenze tra Italia e Francia che si tradurrà nella costituzione di un tavolo di lavoro sul tema.