Rinnovabili • Iron Ox Rinnovabili • Iron Ox

Iron Ox, mini-robot per l’agricoltura del futuro

La robotica sarà parte integrante dell’agricoltura sostenibile? La risposta di Iron Ox, azienda esperta in soluzioni sostenibili innovative e tecnologiche per l’agricoltura, è affermativa. Il suo obiettivo è cambiare la coltivazione del cibo senza cambiarne la qualità e il sapore, e soprattutto produrre cibo senza spreco di risorse con l’aiuto del robot Grover

Iron Ox

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – I robot renderanno sostenibile l’agricoltura? La robotica sarà parte integrante dell’agricoltura sostenibile. Questo è il futuro secondo Iron Ox, un’azienda statunitense che produce soluzioni sostenibili innovative e tecnologiche per l’agricoltura: cambiare la coltivazione del cibo senza cambiarne la qualità e il sapore.

Trasformare l’agricoltura in carbon negative

L’agricoltura è una delle principali fonti di emissioni di CO2, nel 2050 si prevede che la popolazione mondiale arriverà a circa 10 miliardi di persone. Per Iron Ox l’innovazione potrà garantire cibo sano e nutriente a un maggior numero di persone senza distruggere il Pianeta. Le soluzioni tecnologiche sperimentate finora hanno permesso di coltivare prodotti freschi utilizzando meno risorse rispetto alle coltivazioni tradizionali.

«Il nostro obiettivo a breve termine è mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici sul sistema agricolo diventando carbon neutral. Non ci fermeremo fino a quando non raggiungeremo la nostra missione a lungo termine di rendere il settore dei prodotti agroalimentari carbon negative» afferma Brandon Alexander, CEO e co-fondatore di Iron Ox.

Pianificare le colture e ridurre gli sprechi

Il primo passo è la coltivazione nelle serre: con la robotica e l’intelligenza artificiale le piante ricevono le dosi ottimali di luce, acqua e sostanze nutritive. Le produzioni di Iron Ox sono progettate per essere distribuite alle comunità locali (al momento nella California settentrionale, e prossimamente in Texas) per garantire la freschezza dei prodotti e un impatto ridotto per il trasporto.

Utilizzando i modelli di dati è possibile stimare la resa delle colture, quindi pianificare il raccolto in base agli ordini ricevuti e produrre solo il necessario evitando gli sprechi. Oggi troppo cibo viene buttato prima di arrivare sugli scaffali: il sistema messo a punto da Iron Ox riduce la fase cosiddetta di “propagazione” (ovvero il tempo di crescita iniziale della pianta) e permette di raccogliere più velocemente e aumentare l’efficienza degli impianti.

Ottenere di più con meno grazie al robot Grover

Il robot Grover, uno dei perni della tecnologia di automazione delle serre di Iron Ox, è il risultato del lavoro lungo e complesso di un team di robotici, biologi vegetali e ingegneri che utilizzano l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico, la visione artificiale e la robotica per ottenere di più con meno, portando a minori sprechi alimentari e ridotte emissioni di gas serra.

Grover gira autonomamente nelle serre. È dotato di un sistema di sollevamento per spostare i moduli di coltivazione delle piante in una cabina di scansione per l’ispezione; in base ai risultati, i moduli vengono arricchiti di acqua e sostanze nutritive.

«Possiamo abbassare il termostato del riscaldamento, girare in bicicletta e rinunciare a prendere l’aereo, ma non possiamo smettere di mangiare. Quindi dobbiamo trovare un modo efficiente e non inquinante per farlo», sostiene Brandon Alexander. Uno studio della Iowa State University ha rilevato che solo il 18% degli agricoltori ritiene che il cambiamento climatico sai causato dalle azioni umane.

Il futuro è nell’automazione?

Prima di laurearsi in robotica, Alexander da ragazzo ha lavorato nella fattoria dei nonni, quindi conosce bene il mondo dell’agricoltura. Ha viaggiato per sei mesi attraverso la California con il collega Jon Binney per studiare il sistema agroalimentare e capire se e come l’automazione potesse essere la chiave di volta della produzione sostenibile.

Si sono trovati davanti a vari problemi: scarsità di acqua, difficoltà di reperimento della manodopera, parassiti, erbe infestanti resistenti agli erbicidi, impatto ambientale dei trasporti. Da dove partire? Dopo aver analizzato tutti i passaggi, chi viene dall’ingegneria o dall’elaborazione dei dati non può che partire dall’innovazione per capire come migliorare e rendere più efficiente quello che c’è già.

Ad esempio, nell’agricoltura verticale si usano le luci a LED che consumano molta energia, allora Iron Ox ha optato per la luce del sole. Per produrre cibo migliore a prezzi accessibili a tutti bisogna produrre nel territorio; per eliminare gli sprechi bisogna analizzare le preferenze dei consumatori, quindi se preferiscono la lattuga al radicchio la produzione viene cambiata e Grover permette di cambiare le colture in base alle richieste del mercato.

Brandon Alexander vuole fare di Iron Ox un centro di eccellenza per l’impiego dell’intelligenza artificiale in agricoltura. A giudicare dalle premesse sembra che abbia ottime probabilità di riuscirci.