(Rinnovabili.it) – Tra i tanti fattori di criticità per l’agricoltura, il riscaldamento climatico è quello che incide di più. Uno dei suoi effetti è anche la diffusione di insetti nocivi: ad esempio, la tignola del pomodoro (Tuta absoluta) colpisce le coltivazioni di pomodoro, patata e melanzana. Europa, Asia e America sono le aree ritenute potenzialmente più a rischio.
La novità? La proiezione al futuro
L’ENEA coordina uno studio internazionale nell’ambito del progetto europeo MED-GOLD (Turning climate-related information into added value for traditional MEDiterranean Grape, OLive and Durum wheat food systems).
Lo studio, pubblicato sul “Biological Invasions”, è il frutto della collaborazione tra l’ENEA e l’Università della California a Berkeley. L’obiettivo è quello di prevedere il potenziale invasivo in Europa e Nord Africa, ma anche in aree non ancora colpite dalla tignola del pomodoro, come Stati Uniti e Messico.
Solitamente gli studi svolgono una correlazione statistica tra la presenza di una specie in una determinata località con un tipo di clima. La novità di questo studio è che la tecnologia usata da ENEA fa una proiezione al futuro, cosa che permette di elaborare strategie di controllo e di eradicazione sul territorio.
Lo spiega uno degli autori dello studio, Luigi Ponti, ricercatore del Laboratorio di Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari dell’ENEA: «Abbiamo utilizzato modelli demografici basati sulla fisiologia che simulano la dinamica di popolazione di questi insetti in relazione agli scenari di cambiamento climatico e alle condizioni meteorologiche, compresi gli effetti di umidità e radiazione solare sulle temperature microclimatiche sperimentate dalle larve e dalle pupe all’interno della foglia».
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Gli insetti minacciano la sicurezza alimentare
La tignola del pomodoro in dieci anni è stata protagonista di una vera e propria invasione: ha colpito le coltivazioni di sei tra i dieci principali produttori mondiali di pomodoro (India, Turchia, Egitto, Iran, Italia e Spagna) e di recente ha aggredito anche la Cina. Stati Uniti e Messico al momento sono stati risparmiati.
Molto colpite sono alcune aree in Africa e in Asia. La tignola è una grave minaccia per la sicurezza alimentare di Paesi caratterizzate da piccole aziende a conduzione familiare completamente impreparate a combattere le invasioni di insetti.
I primi studi erano disponibili solo per le temperature superiori ai 12°. Solo dopo un’invasione nel 2015 si è cominciato a effettuare studi sotto quella soglia. Nel 2019 si è compreso che la tignola poteva sopravvivere sottozero: questo ha cambiato la metodologia dello studio superando i modelli precedenti ed ha ampliato l’area geografica esaminata.
Il riscaldamento climatico aumenta la diffusione degli insetti
I risultati non si sono fatti attendere, ha sottolineato Ponti: «Abbiamo ottenuto risultati straordinari: per effetto del riscaldamento climatico, secondo le nostre previsioni, al 2040 questo insetto nocivo si espanderà in modo considerevole verso nord e verso est in Europa, fino ad arrivare a zone dell’Eurasia ancora indenni, mentre Nord Africa e Medio Oriente diventeranno sempre di più luoghi inospitali a causa delle alte temperature.
Infatti, abbiamo dimostrato che una temperatura superiore ai 25 °C ha un impatto sulla mortalità di Tuta absoluta 16,5 volte maggiore rispetto alle basse temperature, inferiori a 7,9 °C.
Qualcosa di impensabile quando questo fitofago è arrivato in Europa, essendo noto come principale parassita del pomodoro in aree del Brasile con clima caldo simile alle zone costiere del Mediterraneo», sottolinea il ricercatore ENEA.