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Innovazione, risparmio di acqua per l’irrigazione

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Il nuovo modello per il risparmio di acqua nell’irrigazione

(Rinnovabili.it) – Il risparmio di acqua per l’irrigazione in agricoltura è il frutto del progetto che i ricercatori dell’Università di Stanford stanno sperimentando per aiutare gli agricoltori a ottimizzare e quindi ridurre l’uso dell’acqua.

In molti sistemi agricoli sono già in uso dei metodi per il risparmio di acqua, come ad esempio l’irrigazione a goccia, ma ricerca e innovazione possono apportare ulteriori miglioramenti. I sistemi intelligenti, infatti, possono irrigare a goccia le colture solo quando e dove ne hanno più bisogno: in pratica, si ha un doppio risparmio di acqua.

Lo strumento messo a punto dai ricercatori dell’Università di Stanford stima la perdita di acqua dal suolo a causa dell’evapotraspirazione. In base a questo processo l’acqua che evapora nell’atmosfera viene assorbita dalle piante. Il modello elaborato da Stanford è cento volte più veloce rispetto ad altri e con alti livelli di precisione.

Un passo avanti nell’agricoltura di precisione

Cosa cambia con la velocità? Si potrebbe ridurre il tempo per elaborare modelli di irrigazione efficienti posizionando gli apparecchi per l’irrigazione in modo strategico; inoltre, si potrebbero elaborare i dati quasi in tempo reale, ovvero adattare l’irrigazione al cambiamento delle condizioni meteorologiche.

La ricerca di Stanford rappresenta un ulteriore passo avanti nell’agricoltura di precisione che utilizza nuove tecnologie, big data e Internet of Things per aumentare il volume dei raccolti senza impattare sulle risorse naturali.

Guardando all’applicazione concreta del modello elaborato a Stanford, lo studio è utile per nutrire una popolazione mondiale in crescita preservando l’ambiente per le generazioni future.

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L’irrigazione a goccia, usata soprattutto nelle regioni aride, somministra l’acqua direttamente alle radici della pianta, dove l’evaporazione è minima.

Combinata con i sistemi di agricoltura intelligente, l’irrigazione a goccia innaffia la pianta solo quando è necessario. La smart agriculture, pertanto, indica dove posizionare i sensori di umidità e i gocciolatori.

Dati in tempo reale

La differenza tra questi sistemi e quello di Stanford è fornire i dati in tempo reale per un’applicazione più efficiente.

Per il loro studio i ricercatori hanno utilizzato due algoritmi: si basano prima sui dati misurati disponibili (umidità del suolo e assorbimento di acqua delle radici), poi su misurazioni successive. L’elaborazione del risultato ha richiesto appena 10 minuti, il sistema convenzionale ne avrebbe richiesti mille.

Ora i ricercatori di Stanford vogliono eseguire un test in campo per valutare tutte le possibili variabili, viste le premesse così incoraggianti.

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