Formazione gratuita per 63 aziende
Innovazione fa rima con formazione. La Fondazione Siena Food Lab ha presentato un piano di attività formative a supporto dell’innovazione. Destinatarie del percorso di formazione sono le 63 aziende agricole senesi selezionate dal bando 2023-2024.
Eccellenze che contribuiscono all’economia del territorio
Queste aziende rappresentano il variegato panorama della produzione agricola dell’area senese. Le produzioni maggiormente presenti appartengono al comparto vitivinicolo e ortofrutticolo e fanno riferimento al territorio del Chianti, della Val di Chiana, della Val d’Orcia-Amiata e dell’area senese. Il percorso di formazione qualificata per l’innovazione è completamente gratuito; i temi riguardano l’agricoltura di precisione, la misurazione della sostenibilità e la tracciabilità delle produzioni.
«La Fondazione è nata con l’obiettivo di mettersi al servizio dell’agroalimentare senese e toscano costituito da piccole e medie aziende che, con le loro attività produttive fatte anche di eccellenze, danno un contributo determinante all’economia e all’occupazione del territorio. Con le 63 aziende che hanno risposto al nostro bando siamo pronti a creare una sinergia fra aziende, studenti dell’Università di Siena, istituzioni: una comunità finalizzata allo sviluppo di una cultura imprenditoriale basata su innovazione, digitalizzazione, sostenibilità e tracciabilità», ha spiegato Giuseppe Liberatore, presidente della Fondazione Siena Food Lab.
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L’esperienza di innovazione delle aziende agricole
La presentazione del piano di attività previste dal bando è avvenuto nel corso della conferenza “Innovazione tecnologica e sostenibilità per il successo delle aziende agroalimentari senesi”.
Alla conferenza hanno preso parte Marco Forte, direttore generale della Fondazione Mps, Giuseppe Liberatore, presidente Fondazione Siena Food Lab, Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab – Università di Siena e direttore scientifico della Fondazione Siena Food Lab, Andrea Cruciani, CEO di Agricolus, Nadia Riguccini, dirigente Istituto Superiore B. Ricasoli, Claudio Balestri, direttore esecutivo di Fondazione Siena Food Lab.
Dopo i relatori, hanno preso la parola i rappresentanti di alcune aziende che hanno descritto il valore della loro esperienza di innovazione resa possibile dal progetto Siena Food Lab. Agricolus, partner tecnologico della Fondazione, offrirà strumenti, assistenza e training nell’uso di metodologie avanzate di agricoltura di precisione.
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Misurare la sostenibilità ambientale e sociale
Tra i temi chiave del percorso formativo rientra l’analisi del grado di sostenibilità ambientale e sociale di ciascuna azienda, fondamentale per aumentare la competitività e la redditività delle imprese agricole.
La formazione comprende anche l’analisi della tracciabilità dell’origine delle produzioni, dei processi interni e della filiera in collaborazione con le attività sperimentali del Centro Nazionale Agritech – Spoke 9 (guidato da Santa Chiara Lab – Università di Siena), progetto PNRR per lo sviluppo tecnologico agroalimentare. Se l’impatto del cambiamento climatico è un dato di fatto, l’innovazione permette di trovare soluzioni sostenibili.
Lo afferma Angelo Riccaboni, direttore scientifico della Fondazione Siena Food Lab, che si occupa di innovazione, trasferimento tecnologico e formazione nel settore agro-alimentare: «Per far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico e all’evoluzione nelle attitudini dei consumatori sono oggi disponibili nuove soluzioni colturali, tecnologiche, digitali e gestionali.
La Fondazione Siena Food Lab nel 2023-24 offrirà supporto e formazione alle imprese aderenti per applicare gli strumenti dell’agricoltura di precisione, della tracciabilità dell’origine e dei processi interni e della misurazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Tutto ciò avverrà in connessione con lo Spoke 9, guidato dal Santa Chiara Lab – Università di Siena, del Centro Nazionale Agritech finanziato dal PNRR. Questo percorso di miglioramento aziendale verrà monitorato in maniera rigorosa, analizzando gli impatti sul territorio in termini di innovazione, occupabilità e formazione».