Eliminare i microrganismi nocivi è uno dei temi chiave della sicurezza alimentare. Una nuova tecnologia ha individuato un sistema per uccidere batteri, lieviti e muffe negli alimenti freschi senza alterarne la qualità. Riesce a preservare le caratteristiche organolettiche di sapore e di colore, oltre a prolungare la durata di conservazione di prodotti come carne, frutta, latte, birra, zuppe e succhi, senza l’uso di conservanti chimici
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Sicurezza alimentare e microrganismi nocivi
I microrganismi nocivi sono una delle prime preoccupazioni nel campo della sicurezza alimentare, ma non sempre si riesce a individuarli ed eliminarli tempestivamente.
Gli scienziati dell’ENEA, insieme a un gruppo di ricercatori dell’Università di Messina, hanno brevettato un sistema innovativo per eliminare velocemente i microrganismi nocivi bucando la loro membrana.
Uno stesso sistema per impieghi diversi
L’ENEA ha reso possibile l’uso in esclusiva del brevetto grazie alla creazione dello spin-off AR-IOS. Il prototipo a basso consumo di energia che AR-IOS sta sviluppando riesce a uccidere batteri, lieviti e muffe negli alimenti freschi senza alterarne la qualità.
La nuova tecnologia si può applicare a diversi settori. In quello alimentare permetterebbe di garantire prodotti con caratteristiche organolettiche eccellenti con costi di produzione inferiori.
Lo stesso sistema, nei laboratori medici, si potrebbe impiegare anche per la sanificazione istantanea degli strumenti.
Come eliminare i microrganismi nocivi
Il sistema brevettato da ENEA e Università di Messina si basa sui campi elettrici pulsati (PEF- Pulsed Electric Field).
Questi alterano temporaneamente le membrane cellulari senza riscaldarle; in tal modo si possono estrarre le molecole target delle cellule e inattivare i microrganismi nocivi che danneggiano gli alimenti.
«Con questo innovativo strumento sarà possibile fare un trattamento di conservazione alimentare che consente una riduzione di consumo di energia termica compresa tra il 20 e il 40% rispetto ai trattamenti più diffusi», spiega Francesca Bonfà, ricercatrice della Divisione ENEA Impianti e applicazioni delle radiazioni.
Bonfà è anche tra i fondatori della start-up AR-IOS insieme al ricercatore Fabrizio Pisacane e alla società Terra Ars srl.
L’applicazione in campo agroalimentare
Nel settore alimentare, la nuova tecnologia ha potenzialità estremamente interessanti. Infatti, è in grado di preservare le caratteristiche organolettiche di sapore e di colore e di prolungare la durata di conservazione di prodotti come carne, frutta, latte, birra, zuppe e succhi, senza l’uso di conservanti chimici.
«Il nostro brevetto, che puntiamo a far diventare presto un prototipo industriale, usa una configurazione tecnologica altamente competitiva.
Si differenzia da quelle attualmente impiegate per la modularità avanzata che consente di adattare facilmente i livelli di tensione e frequenza degli impulsi semplicemente collegando più moduli base, garantendo così un facile upgrading del sistema.
I costi di produzione sono ridotti grazie all’uso di dispositivi elettronici a basso costo e a un sistema altamente versatile che risponde in modo efficace a diverse condizioni di lavoro e applicazioni».