Vietato nell’Unione Europea il bisfenolo A negli imballaggi alimentari. Anche se la sua nocività è un dato ormai riconosciuto, è previsto un periodo di eliminazione graduale di 18 mesi, con eccezioni limitate che arrivano a tre anni per dare alle aziende il tempo per adattarsi alle nuove norme senza creare problemi alla filiera alimentare
Imballaggi alimentari senza più bisfenolo A
L’impiego del bisfenolo A negli imballaggi alimentari era da tempo all’esame degli studiosi, in quanto ritenuto seriamente dannoso per la salute delle persone.
Dal 19 dicembre l’Unione Europea ha deciso di vietare l’impiego del bisfenolo A (BPA) nei materiali che entrano in contatto con gli alimenti per i suoi «effetti potenzialmente nocivi per il sistema immunitario e riproduttivo», come ha precisato l’EFSA (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare).
La decisione di vietare il bisfenolo A arriva dopo anni in cui si è cercato di negarne la nocività nonostante
Il bisfenolo A è praticamente dovunque
Il bisfenolo è una sostanza chimica che, associata ad altre sostanze, serve per produrre alcuni tipi di plastiche e resine.
Ad esempio, il bisfenolo A è presente nella maggior parte dei contenitori per alimenti, nelle bottiglie per l’acqua e le bibite, nei rivestimenti interni delle lattine, nelle pellicole per alimenti, in alcuni utensili da cucina.
Il nocciolo del problema non è tanto l’uso di questa sostanza quanto il fatto che può migrare dal contenitore al contenuto. Dato che è praticamente dappertutto, questo significa che assumiamo sostanze nocive in modo totalmente inconsapevole.
Quando entrerà in vigore il divieto?
La misura entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE).
È comunque opportuno ricordare che il BPA è già vietato per i biberon e per le confezioni di prodotti destinati ai bambini sotto i 3 anni.
Per la maggior parte dei prodotti è previsto un periodo di eliminazione graduale di 18 mesi, con eccezioni limitate che arrivano a tre anni nei casi in cui non esistano ancora alternative soddisfacenti.
L’obiettivo è dare alle aziende il tempo per adattarsi alle nuove norme senza creare problemi alla filiera alimentare.
Alcuni ritengono discutibile questo periodo di tolleranza. Si parla da anni della nocività del bisfenolo, quindi il divieto non arriva inaspettato. È normale chiedersi perché nel frattempo i produttori non si siano attivati per trovare delle possibili soluzioni alternative.
La posizione della Francia
La Francia ha assunto a questo proposito una posizione pionieristica in ambito europeo. Già nel 2009 aveva vietato il BPA nei biberon e nei contenitori di alimenti per bambini, oltre che in imballaggi, contenitori e utensili alimentari.
Nel 2011 aveva votato un disegno di legge per vietarne l’uso che si era scontrato con la ferma opposizione dei produttori.
Ulteriori indagini hanno però evidenziato che il bisfenolo A è ancora presente in molti oggetti di uso quotidiano, compresi i biberon, le lattine per le bevande e i contenitori per gli alimenti.