La direttiva colazione è stata aggiornata rafforzare le norme relative alla commercializzazione, contrastare le frodi e garantire maggiore trasparenza affinché i consumatori possano fare scelte più informate e più sane. Se c’è sostanziale accordo sul miele, che viene tutelato dalle frodi, rimane qualche perplessità per marmellate e succhi di frutta
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Il Consiglio dell’Unione Europea ha aggiornato la direttiva colazione con l’obiettivo di rafforzare le norme relative alla commercializzazione, contrastare le frodi e garantire maggiore trasparenza affinché i consumatori possano fare scelte più informate e più sane. Dopo il via libera definitivo, il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed entrerà in vigore dopo venti giorni. Dopo due anni sarà applicabile in tutti i Paesi UE.
Lotta alle frodi sul miele
La direttiva colazione regola la composizione, l’etichettatura e la denominazione dei prodotti che si consumano normalmente nella prima colazione, ovvero miele, succhi di frutta, confetture e latte disidratato. «Le norme di commercializzazione garantiscono che gli alimenti che consumiamo siano di elevata qualità. L’accordo raggiunto su queste norme rivedute consentirà ai consumatori di compiere scelte informate sugli alimenti che consumano e contribuirà a combattere le frodi alimentari», ha dichiarato David Clarinval, vice primo ministro e ministro belga dei Lavoratori autonomi, delle PMI e dell’agricoltura, delle riforme istituzionali e del rinnovamento democratico.
Soddisfatto del risultato il sottosegretario all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare e alle Foreste, Luigi D’Eramo. Con questi aggiornamenti, la direttiva colazione combatte in modo più incisivo le frodi sul miele (a dire il vero molto frequenti) e sostiene la filiera apistica. D’Eramo, inoltre, tiene a sottolineare l’importanza strategica del comparto anche ai fini della protezione della biodiversità.
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Qualche perplessità
Parziale soddisfazione, invece, da parte di Coldiretti. La direttiva colazione tutela maggiormente la produzione di miele, ma manca lo stesso impegno per la trasparenza relativamente a succhi e marmellate. Le nuove norme contrasteranno con maggiore efficacia l’import di miele adulterato a prezzi stracciati, che danneggia i produttori italiani. Una battaglia che Coldiretti ha portato avanti con molta determinazione.
È stato invece stralciato l’obbligo dell’indicazione di origine della materia prima per succhi di frutta, marmellate e confetture, inserito inizialmente dietro insistenza di Coldiretti (che si batte per rendere obbligatoria l’indicazione di origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’UE). L’Associazione lo ritiene «un passo indietro verso la tutela della libertà di scelta e la difesa della salute dei cittadini europei, a partire da quelli più giovani, solo parzialmente compensato dalle indicazioni più chiare sul contenuto di zucchero nei succhi e sul contenuto minimo di frutta nelle confetture e nelle marmellate».
La nuova direttiva colazione in sintesi
Vediamo di seguito in cosa consistono le ultime modifiche alla direttiva colazione.
Miele
Nel caso di miscele di miele, le nuove norme renderanno più chiara l’etichettatura dei paesi di origine per accrescere la trasparenza e combattere le frodi. I paesi di origine saranno indicati in ordine decrescente, in base al peso, compresa la percentuale rappresentata da ciascun paese. Gli Stati membri possono decidere che, per il miele immesso sul mercato dei rispettivi territori, sia consentito indicare solo la percentuale delle quattro quote maggiori, se costituiscono oltre il 50% della miscela.
Succhi di frutta
Vista la crescente domanda di prodotti a tasso ridotto di zuccheri, la nuova direttiva colazione introduce tre categorie di succhi di frutta: “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri”, “succo di frutta da concentrato a tasso ridotto di zuccheri” e “succo di frutta concentrato a tasso ridotto di zuccheri”. In base alle nuove norme è ora possibile apporre sull’etichetta la dicitura “i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturalmente presenti”.
Questa dicitura informa i consumatori sulla differenza tra succhi di frutta (che per definizione non possono contenere zuccheri aggiunti e hanno un contenuto di frutta che varia dal 20% al 50%) e nettari di frutta (contenuto minimo di frutta 50%, 25% se di frutti tropicali e 40% se di albicocca): una differenza che molti non conoscono.
Confetture
Il contenuto minimo di frutta sarà aumentato da 350 a 450 grammi per chilo nelle confetture e da 450 a 500 grammi per chilo nelle confetture extra. Ridurre la quantità di zucchero nelle confetture servirà a favorire un’alimentazione più sana e a sostenere il mercato della frutta.
Latte
Per quanto riguarda il latte disidratato, sarà permesso l’uso di trattamenti per la produzione di prodotti a base di latte disidratato senza lattosio.